Avanza verso l’avvio il progetto del gruppo Ferretti (nella foto, l’a. d. Alberto Galassi) per la costruzione di uno stabilimento che produrrà scafi per yacht nell’area ex Belleli del porto di Taranto. Dopo la firma dell’accordo relativo agli interventi di bonifica, messa in sicurezza e reindustrializzazione dell’area da parte del ministro per il Sud, Mara Carfagna, hanno firmato lo stesso accordo Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, porto di Taranto, e Comune di Taranto. In precedenza avevano firmato il ministero dello Sviluppo economico, quello della Transizione ecologica e la Regione Puglia. Il giro delle firme dovrà ora essere completato da Invitalia e dallo stesso gruppo Ferretti.
Lo stabilimento di Taranto, che reindustrializza un sito dismesso dagli anni 2000, quando la Belleli costruiva le grandi piattaforme petrolifere offshore, sarà un investimento pubblico e privato per complessivi 204 milioni. La parte a carico dell’Authority è pari a circa 137 milioni. Il privato, invece, investirà in attivi materiali e ricerca circa 62,6 milioni di euro. In programma, la costruzione di edifici e capannoni per circa 65.500 mq coperti in un’area di circa 220.000 mq. Duecento i posti di lavoro previsti. Una volta completata la parte delle firme, ministeri dello Sviluppo economico e della Transizione ecologica dovranno convocare la conferenza dei servizi in base al Codice per l’Ambiente per i successivi passaggi.-Fonti dell’Authority spiegano che sullo ex yard Belleli sarà fatto un duplice intervento: di bonifica e di messa in sicurezza perimetralmente per quanto riguarda la falda. Le firme, dichiara il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, costituiscono “l’atto che avvia il complesso iter di realizzazione del progetto”. “Parliamo di un investimento di oltre 204 milioni di euro – dice il sindaco Melucci – che farà crescere la cantieristica navale di qualità nel nostro porto. Poniamo un punto fermo in questo percorso partito durante il Governo Conte II, che ci ha visti partecipi e protagonisti nella prospettiva di offrire alla città un orizzonte economico diverso e indipendente dalla monocultura siderurgica. Ogni istituzione coinvolta ha ora ben chiari compiti e tempi da rispettare affinché, al più presto, quell’area torni a essere produttiva”.
Per il sindaco, “questo progetto si intreccia con il generale processo di transizione che sta vivendo Taranto poiché comprende anche il completamento delle attività di bonifica che interessano l’area ex yard Belleli”. “La Regione – conclude Melucci – ha destinato risorse specifiche per questa attività segnando la ferma volontà di contribuire alla riqualificazione del territorio e al graduale affrancamento dagli effetti di politiche industriali tutt’altro che improntate alla sostenibilità”. Ferretti ha espresso un fatturato medio negli ultimi anni di circa 700 milioni di euro ed ha 1.500 dipendenti. Ai primi di dicembre, nell’ambito della riprogrammazione delle risorse del Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto, il ministro Carfagna aveva completato la parte finanziaria pubblica assegnando 14,2 milioni di euro. Ad aprile scorso è infine arrivato il via libera da parte della Corte dei Conti con la registrazione dell’atto.