Eccomi in un altro bel borgo della mia splendida Liguria. Si trova a soli 6 metri sul livello del mare e conta più di 1700 abitanti. Nel 2017, il portale immobiliare.it lo “incoronò” come uno dei borghi più cari d’Italia. Ora quanto sia caro non lo so, ma è di sicuro molto bello. E fa parte dei miei ricordi di giornalista debuttante: in un’estate degli anni sessanta, qui intervistai John Charles, il grande centrattacco della Juventus. Era in vacanza al mare con la famiglia. L’origine del nome di Laigueglia non è chiara. Circola un’ipotesi che vorrebbe la genesi del nome ad Aquilia, ovvero le insegne delle legioni romane, che passavano in zona dalla via Iulia Augusta. Nel 1191, Il borgo entra nella Repubblica marinara di Genova. Tra il dodicesimo e il tredicesimo secolo, ci fu un forte flusso migratorio di abitanti catalani, che si erano insediati per pescare il corallo. Così si diede vita ad un ceppo, ancora presente in paese. Più tardi il borgo fu un eminente centro marinaro e commerciale. Non è un fatto scontato perché in quel periodo i Saraceni assalivano e devastavano i paesi limitrofi, facendo razzìa di beni e bruciando le case. I problemi più seri arrivarono nel 1543 con Barbarossa, che tentò uno sbarco con violenza. Gli andò male, ma tre anni dopo l’impresa riuscì al pirata Dragut che fece un po’ di danni, ma il capitano alassino Giulio Berno riuscì a salvare il borgo e i suoi cittadini.
Laigueglia è uno scrigno pieno di bellezze da scoprire. Un weekend non basta, vi servirà almeno una settimana per poter ammirare tutte le meraviglie del luogo. Se proprio non riuscite a fermarvi una settimana, vi consiglio le attrattive principali da vedere. Da visitare assolutamente la cattedrale di San Matteo. È un bell’edificio barocco, che presenta tante meraviglie da vedere: come l’affresco della Madonna dell’assunta di Bernardo Strozzi e la statuetta in legno dell’Ecce Homo di Antonio Maragliano. Fate anche una passeggiata nel centro storico, per ammirare gli splendidi vicoletti e magari sorseggiare una bibita fresca in un bar. Fuori dal centro, sul promontorio di Capo Mele, c’è il santuario di Santa Maria delle Penne. E’ un luogo molto piccolo che si può visitare solo il sabato da giugno a settembre e nel mese di maggio. La nostra sosta gastronomica è dominata da pietanze a base di pesce. Vi consiglio in particolare le frittelle dei gianchetti. Molto buoni totani fritti e zeri, un pesce ermafrodita che nasce femmina e cresce maschio. Splendidi i dolci tipici. Tra questi spiccano i baci di Laigueglia. fatti con il cioccolato ed i marunsìn, biscotti con le mandorle. Per raggiungere il borgo prendete l’aereo per Genova e proseguite con i mezzi pubblici o in treno o noleggiate un’auto e dopo un’ora giungerete a destinazione.