
(di Tiziano Rapanà) Temo di aver fatto un torto a Giampiero Mughini, se scrivo di aver letto un breve assaggio del suo libro sul mio telefonino. Ho approfittato dell’anteprima in ebook che mi è stata offerta da questi siti che vendono libri online. Ormai impazzano le nuove librerie in formato digitale che propongono – a prezzi vantaggiosi – gli anonimi eppure comodi ebook, che ti danno l’idea di voler battagliare con le creature di carta. Mughini patteggia spudoratamente per la carta ed è per questo che credo di avergli fatto uno sgarbo. Ho molto apprezzato uno stralcio del primo capitolo de Il Muggenheim (Bompiani), che mi è stato possibile leggere. Non posso dire nulla del contenuto di un libro, che scalpita per venire al mondo. Aspetto, con ansia, la sua ufficiale nascita pubblica, il 23 marzo. Tuttavia appare chiaro fin dal titolo il riferimento alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, che raccoglie parte dei fermenti artistici e culturali del Novecento. Anche Mughini possiede, nella sua casa-museo-luogo di culto per bibliofili e amante dell’arte, frammenti di quei formidabili fervori. Nel primo capitolo si parla della forza culturale della musica degli anni Settanta, dei gruppi cosiddetti alternativi come gli Skiantos e i Gaznevada. In poche righe, lo scrittore elogia la grandezza di band che hanno fatto grande la musica italiana. Trovo straordinari i Gaznevada, che molti ricordano unicamente per il passaggio all’Italodisco nel 1983 con I.C. Love Affair. A me, quel brano non dispiace ma è un semplice divertissement è nulla più. Preferisco i Krisma di quegli anni, che giochicchiavano con il Casiotone MT-65, per comporre e registrare l’estroso disco Fido. Erano altri tempi legati al dominio della creatività, che non permetteva l’ipotesi o ancora peggio la previsione dell’arrivo dell’attuale buffo impero dei like. Un tempo non si smaniava per avere consenso. Oggi i ragazzi si guardano allo specchio e, con uno sguardo colmo di disperazione, urlano: “O follower o morte!”. Purtroppo molti di loro ignorano il vero significato del successo, che è il participio passato del verbo succedere: ossia il succedersi di fatti e accadimenti. Concludo, segnalandovi un libro che ho appena scoperto in questo (per me) nuovo catalogo di ebook a pagamento. Parlo di Pornage (Il Saggiatore), frutto di uno serio e scrupoloso studio di Barbara Costa. La scrittrice ha realizzato un’accurata radiografia della sessualità italiana. È una novella Kinsey che bada alla sostanza delle cose, senza far perdere tempo al lettore con inutili analisi accademiche.