È ancora in crescita il numero di imprese straniere in Piemonte. Al 31 dicembre scorso, in base ai dati del Registro imprese delle Camere di commercio emerge come le imprese straniere registrate in Piemonte ammontassero a 48.676, risultando una realtà ormai strutturale del tessuto imprenditoriale regionale, più 2.303 rispetto al 2020 e più 11.627 rispetto al 2011. A fronte della nascita di 5.355 imprese straniere, si sono registrate solo 2.626 cessazioni, per un saldo positivo pari a 2.729 unità e un tasso di crescita del +5,9%, circa il quadruplo di quanto evidenziato nel 2021 dal tessuto imprenditoriale piemontese complessivo (+1,5%). “La componente straniera delle aziende – commenta il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia – ha contribuito in misura significativa alla ripresa del tessuto imprenditoriale piemontese. Anche nel 2021 le imprese straniere hanno evidenziato una vivacità superiore a quella delle imprese regionali nel loro complesso, grazie a un numero di iscrizioni nettamente superiore alle cessazioni. Il nostro compito, come istituzioni, è contribuire alla nascita, allo sviluppo e all’internazionalizzazione anche di queste imprese attraverso politiche mirate di sostegno e affiancamento”. Il settore in cui le imprese straniere risultano maggiormente presenti in valore assoluto è, anche nel 2021, quello delle costruzioni. Il comparto edile, che ha vissuto una situazione particolarmente favorevole nell’ultimo anno grazie agli incentivi, ha evidenziato per la componente straniera un forte incremento, registrando un tasso di crescita del +8,1%. Tra gli altri principali settori di specializzazione delle imprese straniere troviamo il commercio, che ha vissuto nel 2021 un’espansione del +3,6%, gli altri servizi, con un incremento del +7,7%, il turismo, cresciuto del 2,5%, e le attività manifatturiere (+4,3%). Le imprese straniere assumono, nell’81,3% dei casi, la forma di imprese individuali, nel 10,3% si costituiscono come società di capitale e nell’7,3% si strutturano come società di persone; solo l’1,1% assume altre forme.