La filiera del legno-arredo chiude il 2021 con una crescita del fatturato del 25,9% sul 2020, e del 14,1% sul 2019, certificando così il ritorno sopra i livelli pre Covid. Il fatturato ammonta a 49 miliardi, contro i 43 di due anni prima. Secondo i preconsuntivi elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo l’export della filiera è salito del 20,6% sul 2020 e del 7,3% sul 2019 per un valore pari a oltre 18 miliardi di euro che supera, anche se di poco, i 17 del 2019, consolidando una ripresa delle esportazioni che pesano per oltre il 37% sull’intero settore. Volgendo lo sguardo al mercato italiano si registra una crescita del 18,5% rispetto al 2019 e del 28,9% sul 2020. Sul settore però, ricorda una nota, ora incombono il caro energia, la penuria di materie prime, i costi della logistica e dei trasporti rischiano di invertire il trend, oltre che i venti di guerra in Russia.
“I dati certificano come le imprese del legno-arredo abbiano saputo rispondere, meglio di altre, alla crisi degli ultimi due anni. Nonostante ciò – commenta Claudio Feltrin, nella footo, presidente di FederlegnoArredo – ora prevale lo stato di criticità e di forte incertezza dovuto alla situazione congiunturale dei primi mesi del 2022. Siamo di fronte a un mix che rischia di mettere il freno a mano alla ripresa del settore. L’onda lunga si fa sentire sulla filiera e arriverà ben presto al consumatore finale. Fino ad oggi abbiamo messo in campo tutte le strategie per evitare che questo accadesse, ma se non cambieranno velocemente le condizioni esterne, non avremo altra scelta che aumentare i listini al pubblico con conseguente rischio di raffreddare la domanda”.