Con la sempre maggiore influenza di megatendenze come la sostenibilità globale e l’energia pulita sull’approccio verso strategie energetiche che assicurino un futuro più verde per il pianeta, le tecnologie rinnovabili come l’eolico e il solare diventano aree di primo interesse per la ricerca. Nell’area della tecnologia solare, il campo emergente delle celle solari in perovskite (perovskite solar cells, PSC) ha guadagnato popolarità negli ultimi quindici anni.
Tuttavia, in un campo dominato dalle celle solari in silicio, la tecnologia relativamente nuova delle celle solari in perovskite, oltre ad offrire alte efficienze di conversione di potenza (power conversion efficiencies, PCE), deve soddisfare altri due requisiti cruciali per essere commercializzata con successo: stabilità e scalabilità.
In un recente articolo pubblicato sulla rivista Science, i ricercatori del KAUST hanno raggiunto una tappa significativa: il primo successo di un test calore umido fotovoltaico per le PSC.
La prova del calore umido è un test di invecchiamento ambientale accelerato e rigoroso volto a determinare la capacità dei pannelli solari di resistere all’esposizione prolungata all’alta penetrazione di umidità e a temperature elevate. Il test viene eseguito per 1.000 ore in un ambiente controllato con un’umidità dell’85% e una temperatura di 85 gradi Celsius allo scopo di ripetere molteplici anni di esposizione all’aperto e di valutare fattori come la corrosione e la delaminazione.