Lo scorso venerdì gli studenti delle superiori sono tornati a manifestare contro la scuola-lavoro, dopo la tragica morte di Giuseppe Lenoci durante uno stage.
I cortei sono previsti in almeno 40 città, seguite dall’occupazioni di numerose scuole che chiedono le dimissioni del Ministro dell’Istruzione Bianchi e del Ministro dell’Interno Lamorgese.
Gli studenti hanno portato flashmob, come a Napoli, seguiti da striscioni e agitazioni che accusano l’alternanza di essere un mero sfruttamento. A Torino, ad aprire il corte c’è lo striscione: ‘Contro alternanza maturità e repressione no alla scuola del padrone’. “Se non cambierà lotta dura sarà” è lo slogan scandito dai giovani. “Il nostra è una rivoluzione scolastica”, ha spiegato Cristina, una portavoce della mobilitazione. “Noi vogliamo e pretendiamo che le istituzioni non possano accanirsi contro gli studenti con la repressione – ha aggiunto Sara, un’altra dei portavoce – andiamo avanti e non faremo un passo indietro fino a quando non ci dimostreranno che gli impegni presi saranno rispettati”.