Dopo il 2020, l’anno del lockdown prolungato e dei momenti più duri della pandemia, nel 2021 le Gallerie degli Uffizi sono tornate a crescere: sono stati 1.721.637 i visitatori lo scorso anno, con un aumento del +42,7% rispetto a quello precedente.
Il robusto fenomeno di crescita riguarda sia la Galleria delle Statue e delle Pitture nell’edificio vasariano (969.695 visitatori, +47,1% a confronto dei 659.043 del 2020), sia il Giardino di Boboli (512.633, +46,9% a confronto del 2020), sia Palazzo Pitti (239.309, +20,7% rispetto al 2020).
“Questi numeri incoraggianti – spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – eccezionali rispetto alla situazione generale, sono dovuti al lavoro incessante svolto anche nel periodo più nero delle chiusure: i restauri, sia quelli architettonici che delle opere, non si sono mai fermati, i nuovi allestimenti sono continuati e il personale delle Gallerie si è adoperato in ogni modo per raggiungere virtualmente il pubblico e fare entrare il museo nelle case. Insieme abbiamo potuto raggiungere i visitatori abituali e invogliare nuove categorie a scoprire il valore del museo e dell’arte”. Altra notizia positiva, si conferma stabile il trend di ascesa del pubblico giovanile che visita il museo: gli under 25 nel 2021 sono stati 326.185, quasi centomila in più dell’anno prima, quando erano stati 229.250 (+42,3%).
Alle Gallerie tornano a salire anche gli introiti, dai 9.806.783 euro nel 2020 a 14.742.830 milioni di euro (+ 50,3%), con quelli da bigliettazione cresciuti del +58,9%, passando da 7.427.105 euro a 11.802.916. Dopo il primo anno segnato dalla pandemia, in cui il museo ha potuto generare solo il 35,2% delle sue risorse economiche, nel 2021 la percentuale è cresciuta al 63,8%, anche grazie al lavoro su nuove e diverse fonti di reddito al di fuori della bigliettazione (ad esempio la vendita di una serigrafia digitale del Tondo Doni certificata con la tecnologia NFT), che hanno contribuito per il 13% al bilancio del 2021.
Quantro agli interventi di restauro e nuovi allestimenti: sono 78 i restauri di opere, tra i quali anche quello del Ritratto di Dante di Andrea del Castagno (a cura dell’Opificio delle Pietre Dure) e quelli delle icone russe ora esposte in Palazzo Pitti. Sono 79 gli interventi di recupero e progettazione architettonica, inclusi 13 progetti di allestimento di eventi e mostre (da segnalare l’apertura delle nuove Sale del Cinquecento al primo piano della Galleria Uffizi; il restauro, riallestimento e riapertura del Terrazzo delle Carte Geografiche sempre nella Galleria delle Statue e delle pitture dopo oltre 20 anni di chiusura; il Museo delle Icone russe al piano terra di Palazzo Pitti; la realizzazione di 8 nuovi bagni e il restauro e la riapertura al pubblico di 8 ulteriori bagni nel percorso museale; la nuova illuminazione con 423 faretti Led della Galleria d’Arte Moderna a Palazzo Pitti).
Lo scorso anno sono state 25 le mostre organizzate, 10 alle Gallerie, con un forte accento sull’arte contemporanea: dalla mostra monografica di Giuseppe Penone a Lo sfregio, che ha messo a confronto il famoso busto, realizzato da Gian Lorenzo Bernini, di Costanza Piccolomini Bonarelli (l’amante dell’artista, da lui fatta deturpare nel volto per gelosia) con le fotografie commoventi di Ilaria Sagaria sulle donne sfigurate con l’acido. Per la prima volta, le esposizioni delle Gallerie organizzate altrove sono state più numerose di quelle offerte nei propri spazi.
Tra le 15 mostre off-site sono da segnalare grandi iniziative nazionali e internazionali (da Forlì a Nîmes a Hong Kong), ma soprattutto 10 trasferte che si inseriscono nell’iniziativa degli Uffizi Diffusi, di cui la metà all’interno del progetto “Terre degli Uffizi” organizzato insieme alla Fondazione CR Firenze (Uffizi diffusi ad Assisi, Portoferraio, Prato, Monsummano Terme, Ravenna; Terre degli Uffizi ad Anghiari, Castiglion Fiorentino, Montespertoli, Poppi, San Godenzo).