La Regione Sardegna ha ottenuto quasi 5,4 milioni di euro del Fondo di emergenza europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg), destinato ai lavoratori espulsi dal lavoro, per il biennio fino al 2023. Le risorse finanzieranno politiche attive di formazione, bonus assunzionali e di capacità di autoimpresa per reinserire nel mondo del lavoro una parte degli ex dipendenti del Porto Canale di Cagliari e di Air Italy, la cui cassa integrazione è scaduta il 31 dicembre scorso.
Su un finanziamento totale di circa 4,6 milioni di euro, destinato a 611 lavoratori sardi di Air Italy in Cigs, per cui è stata fatta richiesta, quasi 3,9 milioni di euro (l’85%) provengono dalla quota Feg e circa 684 mila euro dal cofinanziamento della Regione/Aspal (agenzia regionale per le politiche attive del lavoro). Per quanto riguarda i 190 lavoratori del Porto canale di Cagliari, su un importo complessivo di circa 1,7 milioni di euro, 1,5 milioni derivano dal Feg e quasi 264 mila dalla Regione/Aspal.
“Il Feg è un fondo di governance di tutte le politiche attive, che può essere utilizzato per i lavoratori in difficoltà”, ha ricordato stamane l’assessora regionale al Lavoro, Alessandra Zedda, nell’illustrare come verranno spese le risorse. “È stata una procedura complessa, perché ottenere i fondi europei non è semplice. L’85% del finanziamento deriva dal contributo dell’Ue e la Regione aggiunge il 15%. Abbiamo la disponibilità per attivare la formazione, con dei progetti specifici, sia per i 611 lavoratori di Air Italy per i quali abbiamo fatto la domanda, che per i 190 del Porto canale di Cagliari. Tutto questo spiana la strada anche ad altre vertenze”.
L’assessora del Lavoro ha rimarcato che la Regione Sardegna è stata “la prima ad avere ottenuto questo finanziamento con il nuovo regolamento”.
I lavoratori beneficiari “potranno acquisire nuove competenze e potranno certificarle”, ha precisato Zedda. “Ad esempio, il personale di volo e, soprattutto, quello che attiva prestazioni tecniche specialistiche, è importante che sia sempre aggiornato. Le licenze hanno una scadenza, ma adesso non avremo più problemi, perché riusciremo a confermarle per tutto il 2022”. “Il nostro appello è stato corale”, ha aggiunto Zedda, a proposito della vertenza Air Italy. “Come Regione Sardegna e Lombardia, anche nei tavoli ufficiali, abbiamo sempre supplicato il governo nazionale di fare una proposta ad Air Italy, per mantenere la cassa integrazione. Sappiamo che da parte della proprietà non c’è alcuna voglia di farlo, ma dobbiamo essere propositivi e questo passo può farlo solo il governo”.
Sono 1.322 persone tra piloti, assistenti di volo e di terra che rischiano di concludere l’anno con un licenziamento collettivo. Se il governo nazionale non dovesse trovare a brevissimo una soluzione per convincere l’azienda ad attivare la richiesta per la proroga della cassa integrazione, che finora è stata rifiutata dai liquidatori della compagnia aerea, dal 2022 i lavoratori si ritroveranno definitivamente disoccupati.