
Cresce il numero dei grifoni in Sardegna, dove risiede l’unica popolazione autoctona in Italia: complessivamente si stima che oggi siano circa 300. In cinque anni nel Nord-Ovest dell’isola le coppie nidificanti sono salite dalle 27 del 2015 alle 51 del 2020, mentre i giovani involati sono aumentati da 20 a 37. Un censimento condotto da ‘Life Safe for Vultures’ attraverso gruppi di rilevazione e la collaborazione con Lipu, Legambiente e ‘L’altra Bosa’, ha rivelato quest’anno un boom demografico. Fra gennaio e settembre di quest’anno sono state individuate 66 coppie territoriali: 61 nel territorio di Bosa (+92,4%) e 5 in quello di Alghero (+7,6%). Sono state occupate 10 colonie (9 a Bosa, una ad Alghero ), composte da minimo due coppie e massimo 16, e 4 siti isolati, tutti nel Bosano. Aumentano le coppie territoriali (+6), le deposizioni (+4) e gli juveniles (+8), con 45 nuovi involi. Secondo i ricercatori, è un record.
I dati, raccolti in 43 giornate di monitoraggio, sono contenuti in un report pubblicato di recente da Fiammetta Berlinguer, responsabile scientifica del progetto per la tutela dei grifoni di cui è capofila il dipartimento di medicina veterinaria dell’università di Sassari. Ne sono partner l’Agenzia Forestas, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sardegna, E-Distribuzione e la Vulture Conservation Foundation. Vi collaborano, in particolare Mauro Aresu, Francesco Guillot, coordinatore regionale Lipu in Sardegna, e Alfonso Campus (L’Altra Bosa). “È stata una stagione riproduttiva straordinaria, l’anno di maggior successo riproduttivo”, sottolinea Aresu, componente del gruppo che ha condotto il censimento, “soprattutto nell’Algherese. La riuscita del progetto ha favorito la nidificazione anche del capovaccaio a Punta Cristallo”. Per riportare qui le coppie nidificanti”, precisa il direttore del Parco regionale naturale di Porto Conte, Mariano Mariani, “sono servite anche le attività di interdizione, grazie alle quali ci sono state le colonizzazioni spontanee anche da parte di altre specie importanti sotto il profilo conservativo, come il capovaccaio e il falco pescatore, a conferma dell’impegno a tutela di specie protette».
Nel dicembre 2020 è cominciato il controllo dei siti occupati da coppie territoriali di grifone, mentre tra gennaio e settembre 2021 si sono rilevati i parametri riproduttivi di ogni coppia attiva. Il successo riproduttivo e la produttività sono aumentati rispettivamente del 12,3% e del 9,7%. Almeno 4 coppie miste, cioè formate da individui provenienti dal programma di restocking di Life Under Griffon Wings e da individui della popolazione locale, hanno portato a termine il loro ciclo riproduttivo. Sono calate le perdite di covate (8 nel 2021, dodici nel 2020) e il tasso di mortalità prenatale è passato da 23,5% a 14,5%. Si è riscontrata la perdita di due giovani prima dell’involo, ma il tasso di mortalità postnatale è passato dal 5,1% al 4,3%.
“Gli avvistamenti sono molto più frequenti e l’areale sempre più ampio”, conferma Guillot. “Prima i grifoni andavano verso il Bosano, ora frequentano assiduamente la Nurra”.