Dalle analisi sulla climatologia spaziale durante la XXXVIII Giornata dell’Ambiente. Dice Berrilli: “Missioni Nasa e Esa osserveranno i processi violenti che avvengono nella nostra stella”
Anche le attività del Sole vengono monitorate sulla base di previsioni “meteo”, ha rilevato Francesco Berrilli, membro della Commissione per l’ambiente e grandi calamità naturali, accademico dei lincei e professore ordinario all’Università di Roma Tor Vergata.
La ricerca avviata dimostra che l’attività solare è soggetta a flussi di particelle di radiazioni elettromagnetiche che influenzano la Terra, provocando un forte impatto sull’ambiente circumterrestre e terrestre.
“Sappiamo che forti esplosioni, brillamenti (o flare) e espulsioni di massa coronale – ha spiegato ancora Berrilli – si producono con una certa frequenza sulla nostra stella. Sappiamo anche, da fonti storiche o dallo studio di particolari segnalinegli anelli degli alberi, che eventi estremamente più potenti e potenzialmente catastrofici per la nostra società altamente tecnologica si sono verificati in passato con cadenze di secoli o millenni”.
Per questo a monitorare la situazione saranno messe a disposizioni le missioni spaziali come Solar Probe della Nasa o Sola Orbiter di Esa, o telescopi solari di futura generazione come lo European Solar Telescope (Est), osserveranno e studieranno quelli che sono i comportamenti fisici che coinvolgono la nostra Stella.