Mario Draghi è sotto i riflettori della stampa internazionale da quando Politico, lo ha definito “la persona più potente in Europa”. Anche il Financial Times si è occupato del futuro del premier italiano, data l’imminente scadenza del mandato di Sergio Mattarella al Quirinale. In un editoriale in prima pagina, dal titolo ‘Il dilemma dell’Italia mentre Mario Draghi emerge come favorito per la presidenza’, il quotidiano finanziario britannico ha spiegato che “la prospettiva che Mario Draghi si dimetta da primo ministro italiano per assumere il ruolo di presidente minaccia di far piombare il paese nell’instabilità politica proprio mentre il governo intraprende ambiziose riforme strutturali e un piano di ripresa dal coronavirus sostenuto da quasi 200 miliardi di euro di fondi Ue”.
Una situazione di cui gran parte del Paese è consapevole. Lo dimostra il lungo applauso di martedì 7 dicembre della platea della prima della Scala di Milano a Sergio Mattarella, che viene letto come richiesta corale di un suo bis alla Presidenza. Il Financial Times ricorda che Draghi era già considerato un possibile successore di Mattarella, ma “funzionari e analisti ritengono che senza Draghi, è improbabile che il governo sopravviva nella sua forma attuale“.
Il 2022 si presenta dunque come cruciale per il Paese in vista di importanti riforme da portare avanti. Come quella fiscale, quella del lavoro e quella delle pensioni.
“Draghi è la garanzia per l’UE e i cittadini italiani che queste riforme vedranno la luce”, secondo Lorenzo Codogno, ex funzionario del Tesoro italiano e fondatore dell’advisory LC Macro Advisors con sede a Londra.
Intanto il lavoro dell’esecutivo è volto a mettere in sicurezza il Pnrr anche in caso di cambiamenti nell’esecutivo. Secondo il Financial Times, “entrambe le potenziali coalizioni”, centrodestra e centrosinistra, “hanno la possibilità di superare la soglia del 40% richiesta per formare un governo, secondo i dati di YouTrend. Ciò aumenta l’attrattiva delle elezioni anticipate per entrambi i campi”.
Tornando alla corsa il Colle, Il Financial Times afferma che “a parte Draghi, ci sono pochi potenziali candidati in grado di ottenere il necessario sostegno di due terzi in Parlamento”. Ma fonti del quotidiano finanziario britannico fanno notare che a un certo punto l’Italia dovrà comunque fare a meno di Draghi alla guida del governo. “Alla fine i partiti dovranno assumere la gestione del piano Next Generation Eu, che hanno votato in parlamento” e “anche se Draghi resta presidente del Consiglio, sarà solo per un altro anno, non per sempre”.
L’analisi de Financial Times viene pubblicata pochi giorni dopo che Politico.eu ha indicato Draghi, come “la persona più potente in Europa”. Il premier si trova infatti in cima ad una classifica dei leader europei per il nuovo anno. “l’ex capo della Banca Centrale Europea ha portato una mano ferma alla politica nazionale a Roma, mantenendo il paese in equilibrio mentre cerca di uscire dalla pandemia e allo stesso tempo di regolare le sue vele con una serie di riforme economiche” si legge.
Con Draghi, “l’Italia ha un leader che può trascinare il Paese nel cuore degli affari europei, proprio mentre l’uscita di scena della cancelliera Angela Merkel gli apre uno spazio come guida di fatto dell’Ue, come minimo nell’economia”. Ciò sarebbe “particolarmente vero” soprattutto se il presidente del Consiglio riuscirà a “cementare un’alleanza” con il presidente francese, Emmanuel Macron, e il nuovo cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Tale intesa creerebbe “un trio centrista” che potrebbe cambiare radicalmente l’Europa.