Nuovo gioco al rialzo per via dell’inversione dei flussi tra Germania e Polonia e per lo stop al transito dall’Algeria verso la Spagna
L’Europa è nuovamente con gli occhi puntati sui prezzi del gas a causa di una riduzione congiunta dei flussi di materia prima dalla Russia e dall’Algeria. È Bloomberg a darne l’allarme, ma i vari mercati avevano già captano i cambiamenti; infatti, i future – contratto basato su un accordo per acquistare o vendere un bene finanziario sottostante come una materia prima, un indice o un’azione in una data successiva per un prezzo predeterminato – sul gas naturale sono arrivati a salire del 15% prima di ritracciare nel corso degli scambi.
Negli ultimi giorni, il flusso di gas tra la Polonia e la Germania si è invertito con la materia prima che ha cambiato destinazione per transitare verso Est. In aggiunta a questo, ci sono stati anche alcuni problemi a degli impianti in Bulgaria che hanno compromesso le consegne da Gazprom verso l’Europa. Tornando all’inversione del flusso, gli addetti di Gascade (l’azienda che opera sulla rete) la ritengono un evento non raro, indicando inoltre che la Polonia sta ordinando più gas da Ovest e quindi lasciandone meno a disposizione per la Germania, la quale per gli approvvigionamenti fa riferimento alla Russia e al Baltico.
Volgendoci al quadrante Sud, invece, la situazione è ben diversa. Le importazioni di gas algerino in Spagna tramite il gasdotto che passa per il Marocco si sono interrotte dopo 25 anni causa delle dispute fra i due paesi nordafricani. Le autorità algerine non vogliono rinnovare l’accordo, un problema questo perché le forniture algerine rappresentano quasi la metà di quelle totali della Spagna, ma il gestore della rete Enagas rassicura che questa interruzione non provocherà scarsità di gas. Somma finale di tutta questa situazione è l’inflazione che in Europa ha raggiunto i massimi dopo 13 anni.