Cresce lo spread BTP-Bund

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Lo spread torna a scendere fra il BTP e il Bund, attestandosi attorno ai 131 punti (-0,55%) rispetto al picco di quasi 136 punti toccato nella giornata di ieri. Una differenza che scaturisce da una crescita del rendimento del BTP decennale sino all’1,14% rispetto ad un Bund negativo a -0,17%.

A far alzare il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi è il crescente disallineamento tra la banca centrale europea e le aspettative dei mercati. Lo Spread è salito nell’ultimo periodo, rispetto ad una media che oscillava sui 102-108 punti ad ottobre. Il primo picco è stato registrato la scorsa settimana, quasi una ventina di punti, dopo la riunione della BCE e le parole della presidente della Christine Lagarde, la quale ha detto che l’inflazione è “temporanea”, ma ha anche cercato di stemperare le crescenti attese di rialzo tassi per il prossimo anno, evidenziando che non è in linea con i criteri individuati nella guidance recentemente rivista.

Guardando alla Yield cure, però, si capisce che i mercati monetari stanno già prezzando un probabile rialzo dei tassi già entro luglio 2022, mentre solo una settimana fa le previsioni erano per un rialzo entro ottobre 2022. La curva sembra sempre più inclinata al rialzo, denotando quindi una fase economica espansiva e/o inflattiva ed incorporando le attese di una politica monetaria più restrittiva.

È quindi chiaro che la BCE non si trovi più nella comfort zone della politica monetaria. “Negli ultimi dieci anni la BCE ha operato in un contesto di bassa inflazione, dandogli il margine di manovra per attuare misure politiche eccezionali a sostegno dell’attività – dice Martin Wolburg (nella foto), Senior Economist di Generali Investments – Questo ambiente favorevole è (almeno temporaneamente) giunto al termine. I mercati non sono rimasti colpiti dalle decisioni della BCE e dalla conferenza stampa e hanno continuato a scontare un rialzo anticipato dei tassi. La pazienza della BCE sull’inflazione è in netto contrasto con altre banche centrali e dovrà sempre più giustificare la sua deviazione”.

“Sarà importante, per i mercati periferici, che in occasione della riunione del 16 dicembre, la BCE sia in grado di annunciare continuità agli acquisti sui bond periferici ricalibrando adeguatamente gli acquisti sotto il programma dell’APP, onde evitare un indesiderato allargamento degli spread”, dichiara Fabio Castaldi, Investment manager di Pictet Asset Management.