Ieri si è spento all’età di 88 anni Ciro Paone, fondatore della casa di moda partenopea Kiton. L’annuncio è stato dato dalla famiglia e le maestranze dei sette opifici del marchio sparsi in tutta Italia. Il motto con il quale ha guidato l’azienda napoletana in giro per il mondo recitava ‘il meglio del meglio più uno’, con cui si è fatto portavoce di una tradizione sartoriale e improntata alla lavorazione d’eccellenza proprio quando l’industrializzazione della manifattura stava attraversando l’Italia con un progetto che all’epoca appariva utopico e rischioso. La giacca e l’abito maschili sono diventati il suo vessillo, attraverso cui ha preservato un intero patrimonio storico artigianale che altrimenti sarebbe andato perduto, schiacciato dai ritmi del prêt-à-porter. Un impegno che nel 1999 ha fatto sì che l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi lo nominasse Cavaliere del lavoro.
“Da sempre – si legge nella nota ufficiale inviata dall’azienda – accoglieva i dipendenti con passione stimolandone la grinta e la voglia di lavorare sempre con il massimo della cura e dell’amore. La sua capacità di essere visionario lo ha portato sin dagli anni ’60 a intuire che ci sarebbe sempre stato un piccolo esercito di ‘filosofi dell’eleganza assoluta’. Avrebbe amato scegliere le stoffe, partecipare alla scelta del modello di spalla, fissare, in un colpo d’occhio, come veste una giacca ancora imbastita, essere coccolato come l’esercito di artigiani Kiton sa fare curando in maniera maniacale tutti i particolari”.
Da Arzano, alle porte di Napoli, è partita la sua visione, che oggi impegna oltre 750 persone e oltre 50 store monomarca. “Un uomo, un padre, un visionario, un genio, un mito – prosegue la sua azienda -. Ci lascia un pezzo della storia della moda italiana”.