Affida il suo addio alla poltrona di sindaco dopo due mandati a un video, tornando per breve tempo dietro la scrivania ormai sgombra di orpelli nello studio di Palazzo San Giacomo che ha occupato per 10 anni. Luigi de Magistris, nella foto, però, dedica anche una lunga parte del suo sfogo alla Calabria. “Sono il sindaco di Napoli più longevo dal 1806 – rimarca – e non dimenticherò mai gli sguardi, le sofferenze, le lacrime, i sorrisi di gioia, gli abbracci, le critiche, i bambini, gli eventi internazionali, i concerti, i funerali, i matrimoni, i vicoli, le strade, le piazze, le autorità internazionali ma soprattutto la gente”. Poi un lungo elenco di ringraziamenti a staff, personale, dipendenti del Comune, della Città metropolitana, di tutte le aziende in house ai due enti. “Non ho nessun pensiero per chi si è comportato male ma solo bei pensieri, bei ricordi e quell’emozione necessaria”, aggiunge. “Poi consentitemi di ringraziare 130.000 calabresi che mi hanno votato, facendoci raggiungere il 16% nelle elezione più difficili, le regionali in Calabria con una legge regionale quasi impossibile nella regione più complicata con blocchi di potere, e in cui apparati e voto di scambio sono molto forti. Abbiamo avuto voto libero e pulito ed eletto due consiglieri”, esordio sul fronte del voto calabrese. Anche qui i ringraziamenti, ai candidati in primis, “persone bellissime”, ai volontari, alla “mia famiglia che mi ha visto lontana quasi per tutte le giornate in questi sette/otto mesi”, e al fratello Claudio che “per la quarta volta mi ha supportato e sopportato in questa campagna elettorale senza un finanziamento di un centesimo, senza un partito, senza un apparato, senza una congrega, senza una massomafia”. “Adesso è il momento di riflettere per come continuare a spendere la vita per il bene comune, per il paese ma soprattutto per il Mezzogiorno che ha bisogno di persone che fanno politica non per interesse personale e familiare ma esclusivamente per come la Costituzione insegna, per il bene della Repubblica”, spiega. “A chi pensa che la politica sia qualcosa che ti porta qualcosa d’altro voglio ricordare che non mi sono candidato come consigliere e quindi senza paracadute politico – rimarca – non abbiamo raccolto come auspicavo. La calabria evidentemente non è ancora pronta per passare dal ricatto al riscatto. Ma comunque una luce l’abbiamo accesa e non ci fermeremo mai”.