
È venuto a mancare l’uomo che dopo prima calcolatrice elettronica tascabile, diede il via alla rivoluzione dei computer portatili e casalinghi con il primo PC da vendere al dettaglio
Dopo una lunga malattia è venuto a mancare a 81 anni Sir Clive Sinclair, il pioniere dell’home computing e delle calcolatrici tascabili. L’inventore britannico è l’uomo all’origine della democratizzazione dell’informatica: dopo aver inventato nel 1972 la prima calcolatrice elettronica tascabile, diede il via alla rivoluzione dei computer portatili e casalinghi con il primo PC da vendere al dettaglio, il computer Sinclair ZX80, da vendere al dettaglio a poco più di 100 euro.
La Sinclair fu la prima aziende a vendere più di un milione di esemplari dato che all’epoca gli altri computer casalinghi come l’Apple erano molto più costosi. Il successo fu seguito da modelli come lo ZX Spectrum nel 1982, più potente e più user-friendly, che accelerò la rivoluzione dei giochi e della programmazione.
I numerosi trionfi furono però eclissati nel 1985 dal fallimento commerciale di un’altra sua invenzione, una sorta di ‘tricipide’ elettrico, il Sinclair C5: non proprio una bicicletta e neanche un’auto, la C5 era un piccolo veicolo a tre ruote che faceva 20 km all’ora, poteva percorrere solo brevi distanze, andava a batteria, ma era pesante, esponeva alle intemperie chi era al volante e- cosa peggiore di tutte- era così basso da essere decisamente pericoloso. Il suo lancio sul mercato fu un fiasco completo: aveva previsto di vendere circa 100 mila esemplari, non ne riuscì a piazzare più di 17mila.