Secondo l’ultimo report Fscfs (Federazione svizzera dei centri fitness e di salute) nel 2020 il settore Fitness ha realizzato un fatturato di 1,4 miliardi, segnando così una perdita di circa 560 milioni. Da marzo 2020 all’estate del 2021 il giro d’affari ha perso tra il 20 e il 50%, a seconda delle imprese. I costi fissi non possono quindi essere più coperti. Con l’obbligo del Green Pass, il fatturato diminuirebbe ancora di un 20-40%, dal momento che i clienti non vaccinati non potrebbero più allenarsi; quindi, rescinderebbero e non rinnoverebbero i loro contratti, avvisa la federazione.
Questo potrebbe gravare pesantemente sulle aziende. Per arginare il problema servirebbe un immediato sostegno pubblico sotto forma di contributi a fondo perduto per i costi non coperti. Come misura immediata, occorrerebbe fornire un sostegno di liquidità – cioè ristabilire i prestiti Covid-19. Questi sarebbero poi compensati da contributi a fondo perduto per i costi fissi non coperti, chiede la federazione.
Per la Fscfs le proposte messe in consultazione pochi giorni fa dal Consiglio federale sono “lacunose”. Rendere obbligatorio il green pass nelle palestre causerebbe quindi conseguenze finanziarie negative, che “richiederebbero nuove indennità per casi di rigore”: la perdita delle entrate stimata è del 40%.