
E’ l’industria manifatturiera a trainare la ripresa dell’economia genovese dopo il pesante lockdown dovuto alle norme di contenimento del coronavirus, mentre il turismo e i servizi arrancano, pur mostrando qualche segnale incoraggiante. E’ il quadro degli indicatori fornito da Confindustria Genova, relativo al primo semestre del 2021. “Vista la comparazione con il primo semestre 2020, i dati non potevano che essere positivi. L’industria manifatturiera è ripartita da tempo e si sta consolidando sia come domanda interna che come export” ha sottolineato il presidente Giovanni Mondini. Dai dati elaborati, emerge che da gennaio a giugno 2021, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, si è registrato un aumento del 7,5% del fatturato verso l’Italia e del 6,2% verso l’estero. Aumentano gli ordini (+7% verso l’Italia, +9% verso l’estero), i prezzi di vendita (+1,3%) e il costo del lavoro (+3,7%), con una crescita anche degli occupati in organico (+1,1%).
Per quanto riguarda il settore trainante, ovvero l’industria manifatturiera, la produzione è aumentata del 13,1%, il fatturato dell’11% (anche verso l’estero), gli ordini verso l’estero del 17,8% e gli occupati in organico dell’1,8%. “Il settore del turismo è ripartito – ha osservato Mondini – ma la pandemia non è finita e tutto dipende dalla campagna vaccinale. Se non lo si vuole fare per sé stessi, che lo si faccia per chi deve lavorare e garantire un servizio in questo settore”.
In particolare, il fatturato verso clienti italiani è in aumento del 2,2%, mentre quello verso gli stranieri è ancora in calo (-8,8%). Sicuramente meglio rispetto al 2020, quando si annotava un mostruoso calo tendenziale del 51%, ma i livelli pre-Covid sono ancora lontani. Le presenze nel periodo gennaio-aprile sono in ulteriore calo rispetto al 2020 (-34,3% gli arrivi di cui -66,5% dall’estero, -20,2% le presenze di cui -52,8% dall’estero) perché, a differenza dell’anno scorso, non è stato possibile sfruttare nemmeno il periodo invernale. Le prospettive per il secondo semestre 2021 sono buone e dipendono anche dal clima di fiducia che dovrebbe indurre una crescita dei consumi.
Si stima un ulteriore balzo del fatturato (+11,4%), degli ordini (+5,1%), delle esportazioni (+2,7%) e degli occupati in organico (+1,3%), pur in un clima che continua a essere di incertezza.
Fondamentale però, per uscire dalle sacche della crisi legata alla pandemia, non solo le risorse del recovery plan, ha detto Mondini: “Sarà fondamentale la riforma della pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia, altrimenti quei 200 miliardi e oltre non basteranno. Dovranno attivarsi anche investimenti privati, ma senza riforme non succederà”.