Il Presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo ha mostrato il “Rapporto annuale 2021. La situazione del Paese”.
A metà del 2021, le conseguenze dell’emergenza sanitaria caratterizzano ancora il quadro economico e sociale. La recessione globale è breve ma intensa, con un rimbalzo favorito dalle misure di sostegno e una ripresa dell’attività economica in tutte le principali sfere dell’economia. Dopo la caduta del Pil dello scorso anno (-8,9%), dovuta essenzialmente al crollo della domanda interna, si prevede un rialzo del 4,7% nel 2021.
Nel primo trimestre 2021 si registrano miglioramenti nel settore manifatturiero, nelle costruzioni e in alcuni comparti del terziario e anche le prospettive di brevissimo periodo sono decisamente in aumento (in base ai risultati dell’indagine sui climi di fiducia di imprese e consumatori).
Nonostante un moderato recupero occupazionale nei mesi recenti, a maggio ci sono 735mila occupati in meno rispetto a prima dell’emergenza. Sul fronte dei prezzi, la dinamica è rimasta stabile nel 2020 ma nei primi mesi del 2021 la risalita del prezzo del petrolio e il recupero dell’attività hanno portato nuove spinte inflazionistiche. Per rendere possibili le misure di contrasto all’emergenza sono stati sospesi i vincoli del Patto di stabilità e crescita e il deficit pubblico è salito in Italia al 9,5% del Pil.
I trasferimenti alle famiglie hanno limitato la caduta del reddito disponibile (-2,8%). Il calo dei consumi è stato più corposo rispetto a quello del reddito, di conseguenza il tasso di risparmio è quasi raddoppiato. I consumi sono scesi più nel Nord che nel Centro e nel Mezzogiorno. Nel complesso, la spesa per alimentari e per l’abitazione è rimasta invariata, mentre si sono ridotte molto quelle più colpite dalle misure restrittive sulle attività e dalle limitazioni agli spostamenti e alla socialità. L’incidenza della povertà assoluta, misurata sui consumi, è in forte crescita, soprattutto nel Nord. Le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria hanno modificato l’organizzazione dei tempi della popolazione, ma si osserva un graduale ritorno verso una quotidianità più vicina a quella pre-pandemia.