I dati d’immatricolazione indicano in Toscana, nel primo trimestre dell’anno, un incremento dell’82% per i trattori, dovuto in buona misura agli incentivi 4.0. Tuttavia, la crisi nelle forniture di materiali ferrosi e di plastiche rischia di rallentare la produzione, proprio nel momento in cui la domanda torna a crescere. Le vendite di trattori segnano, nei primi tre mesi dell’anno, incrementi record in Toscana. I dati – elaborati da FederUnacoma sulla base delle immatricolazioni fornite dal ministero dei Trasporti – indicano nel trimestre ben 364 macchine contro le 200 registrate nello stesso trimestre dell’anno scorso, con un incremento dell’82%, nettamente superiore al dato medio nazionale già molto positivo (+57,7%). L’impennata delle vendite dipende dal recupero rispetto al passivo del primo trimestre 2020 (condizionato dalle restrizioni per l’emergenza sanitaria) ma soprattutto dagli incentivi per l’acquisto di tecnologie 4.0 che le aziende agricole e le imprese di contoterzisti stanno utilizzando in modo consistente. La crescita della domanda rappresenta una grande opportunità di rilancio per il settore agromeccanico, che tuttavia è alle prese con una variabile molto insidiosa, quella rappresentata dalla scasa reperibilità delle materie prime. La ripresa delle attività industriali ha infatti prodotto un’eccessiva richiesta di materiali di base, creando difficoltà nel reperimento degli stessi e facendo lievitare i costi a livelli record. Secondo i dati diffusi da Confindustria-Prometeia, nel mese di marzo il prezzo dell’acciaio ha raggiunto in Europa il suo massimo storico, con rincari particolarmente elevati per i laminati (HRC e CRC) che crescono del 70-80% rispetto ai livelli pre-Covid. Per quanto riguarda le plastiche, nel primo trimestre dell’anno si rilevano incrementi di costo pari al 45% per l’etilene e al 121% per il polietilene. Tutto questo ha conseguenze pesanti proprio sul settore della meccanica agricola, che utilizza in larga misura materiali ferrosi e plastiche. Nella fabbricazione di un trattore – precisa FederUnacoma – la componente metallica raggiunge l’80% del totale e quella plastica circa il 10%. Se il mercato delle materie prime non ritroverà presto il suo equilibrio – sottolinea la federazione dei costruttori – le industrie della meccanica agricola dovranno rallentare la produzione e aumentare i prezzi, proprio nel momento in cui la domanda è in netta ripresa.