Oggi il maxi provvedimento da 32 miliardi sbarca in CdM
Si appresta a tagliare finalmente il traguardo il Decreto Sostegni, atteso oggi, venerdì 19 marzo, in CdM. Nella giornata di ieri l’incontro tra i capigruppo della maggioranza e i Ministri Franco e D’Incà, alla presenza dei sottosegretari del MEF e dei Rapporti con il Parlamento, definito dalle parti “molto positivo”. Dopo l’introduzione del ministro Franco, che ha illustrato i cinque punti principali del Decreto
(Sostegno alle imprese e all’economia, Lavoro e contrasto povertà, Salute e sicurezza, Sostegno enti territoriali, Proposte specifiche dai Ministeri), sottolineano le fonti, “c’è stato ampio confronto su tutte le tematiche” e “i rappresentanti delle forze parlamentari hanno espresso la comune volontà di coordinarsi, sottolineando la centralità del Parlamento.
LE NOVITA’ NELL’ULTIMA BOZZA – Aiuti alle imprese fino a 10 milioni di ricavi con 5 fasce e percentuali che vanno dal 60% per le più piccole al 20% per le più grandi: sarebbe questa l’ossatura del maxi provvedimento – una sorta di manovra bis – da 32 miliardi, con uno spazio da 500 mln per le modifiche parlamentari. Nel dettaglio, lo schema prevede un indennizzo del 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni.
Una una tantum per gli stagionali per 3 mesi da 2400 euro complessivi, con una copertura di un miliardo e mezzo. Un altro miliardo e mezzo per incrementare il fondo istituito con la manovra per ridurre i contributi dovuti da parte degli autonomi. Nel decreto Sostegni, inoltre, dovrebbe essere introdotta una norma per consentire la somministrazione di vaccini nelle farmacie.
LE INCOGNITE – Ancora da sciogliere i nodi cancellazione delle vecchie cartelle e proroga del blocco dei licenziamenti. Il titolare del MEF Franco avrebbe spiegato che sulle due questioni il confronto è ancora aperto nell’esecutivo e che si arriverà a una sintesi per il Consiglio dei ministri. Per le cartelle si starebbe discutendo del tetto e anche dell’arco temporale: fin qui si è ipotizzato di cancellare cartelle fino a 5000 euro tra il 2000 e il 2015
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