Inwit ha chiuso il 2020 con ricavi pari a 663,4 milioni, in crescita del 68% come riflesso del cambio di perimetro legato alla fusione con Vodafone Towers. L’utile è salito del 13% a 156,7 milioni nonostante i maggiori ammortamenti conseguenti all’operazione straordinaria, mentre gli investimenti si sono attestati a 128,3 milioni. Il gruppo, considerata la forte generazione di cassa e le prospettive di crescita, proporrà ai soci una cedola da 0,3 euro per azione, con un monte dividendi paria 288,1 milioni. Il 2020, con la spinta del quarto trimestre, si conferma “un anno positivo” per Inwit, durante il quale “si è realizzata una profonda trasformazione dell’azienda”. A sottolinearlo, dopo l’approvazione di conti al 31 dicembre scorso, l’ad Giovanni Ferigo, nella foto. “Questi risultati sono un solido punto di ingresso nel 2021, per il quale confermiamo la guidance indicata a novembre 2020. Stiamo attuando il piano industriale 2021-2023 a supporto degli operatori per il 5G e la digitalizzazione del Paese”, ha aggiunto. La trasformazione digitale, evidenzia il manager, “è uno dei pilastri per il rilancio dell’economia postpandemia e il Next Generation Eu permetterà una forte accelerazione degli investimenti in infrastrutture digitali. Grazie al nostro ruolo di abilitatore infrastrutturale siamo pronti a cogliere le occasioni che il mercato ci prospetterà”.