Nel deserto istituzionale di questi giorni si solleva un dubbio per il dopo Casalino. Quasi fosse un monito che da più parti – critiche e gossip a parte – si rafforza fino ad arrivare negli studi dei più blasonati head hunters sempre alla ricerca di rimodellare i profili dei cosiddetti comunicatori. Il mercato della ricerca del personale langue e ogni occasione è buona. La politica è al bivio, non solo per dare un governo al Paese, ma per incaricare quale autorevole esperto di ricerca a trovare le competenze giuste e certificate. La comunicazione di Conte ha subìto delle critiche, e in questi casi tutto viene messo in discussione. I professionisti della ricerca di personale potrebbero aver avuto qualche incarico per sondare – da quanto risulta a La Mescolanza – cosa offre il mercato. Si fanno nomi, ma sono rumors che trapelano da ambienti romani. Si va da una delle nostre top Madamin della comunicazione (il nome è top secret) a Paolo Messa esperto e saggio professionista degli affari istituzionali, per arrivare ai romani doc come Massimiliano Paolucci solido professionista (lo chiamano il capitano di ferro ma è capace di grandi mediazioni), oggi direttore della comunicazione di Terna e Renato Vichi, manager di profilo internazionale e fino a poco tempo fa portavoce della ex presidente di UBI Banca Letizia Moratti. E ancora Maurizio Abet solido ed esperto manager della maison Pirelli. La lista sembra ancora in fase di normalizzazione. E per ora nessuno è stato contattato. Il lavoro è solo agli inizi, ma c’è chi giura che la crisi non aiuterà le istituzioni a rivedere i modelli di comunicazione che, durante la fase più acuta del Covid, hanno generato contraddizioni e incomprensioni. E’ vero: nessuno al mondo aveva sperimentato il Covid, ma la comunicazione ha bisogno di un po’ di fine tuning.