SCHIAVONE, NELL’ULTIMO LIBRO INDAGA SULL’EGUAGLIANZA…
(di Cesare Lanza per Il Quotidiano del Sud) Aldo Schiavone, emerito saggista (Pomigliano d’Arco, Napoli, 5 dicembre 1944) ha presentato ieri al Circolo dei Lettori di Torino il suo ultimo libro, “Eguaglianza” (Einaudi). Ernesto Galli Della Loggia ha scritto sul Corriere della Sera: «Democrazia ed eguaglianza sono i due poli entro cui si svolge l’itinerario politico della modernità, anche se il loro rapporto è assai più antico. Ma che tipo di eguaglianza, e come istituita? In sostanza il libro di Schiavone “Eguaglianza. Una nuova visione sul filo della storia” cerca di rispondere a queste domande, e lo fa con gli strumenti propri di uno studioso di storia e del diritto quale è l’autore, attratto peraltro anche da un forte richiamo per la riflessione filosofica. Il taglio prescelto è quello cronologico, e dunque il libro inizia con un resoconto puntuale delle vicende occorse all’idea di eguaglianza a partire dalle esperienze della Grecia classica, alla quale risale non a caso la prima affermazione giunta fino a noi circa la sostanziale identità fra tutti gli esseri umani, che dobbiamo al filosofo ateniese Antifonte (“Per natura siamo tutti assolutamente eguali, sia greci sia barbari”).
GALLI DELLA LOGGIA CONTESTA LA SOTTOVALUTAZIONE DEL CRISTIANESIMO
Resoconto puntuale, anche se nel prosieguo non riesco a spiegarmi quella che secondo me è la sottovalutazione del ruolo del Cristianesimo. Al quale Schiavone riconosce, sì, un “contenuto rivoluzionario”, ma lo limita alla fondazione di “una dialettica mai prima concepita (…) tra eguaglianza e singolarità” grazie all’inedito concetto di “persona”, laddove però, aggiunge, la nuova religione avrebbe spostato al regno dei cieli qualunque effettività di quell’eguaglianza pure stabilita in linea di principio. L’avrebbe insomma “sterilizzata” riducendola di fatto a “una dichiarazione senza conseguenze”. Senza conseguenze? Per la verità il Cristianesimo, a me sembra, fu ben altro che una singolare “teologia dell’eguaglianza” o un’ideologia politica mancata. Fu un’autentica “rivoluzione della coscienza morale” (Croce) che fin dall’inizio, tanto per dirne qualcuna, valse come mai era accaduto prima a condizionare e limitare il potere politico detentore della forza, a sovvertire per sempre il rapporto tra l’“alto”e il “basso”del la società, tra uomo e donna, a legittimare la figura dei poveri e dei loro diritti: il tutto in una misura destinata a segnare per sempre le società europee nel loro intero sviluppo. Avrebbe mai potuto esserci addirittura anche l’Illuminismo, per esempio, senza il retroterra culturale cristiano?»
27 ANNI PER BEATRICE RANA LA CELEBRE PIANISTA DI LECCE
Auguri di cuore, con grande stima, a Beatrice Rana, nata a Copertino, in provincia di Lecce, il 22 gennaio 1993: oggi compie 27 anni. È una straordinaria pianista: «Una rivelazione del pianoforte: un nuovo talento nato nel nostro Paese», scrisse Giorgio Vitali su Famiglia Cristiana, cinque anni fa. “É una luminosa donna bruna, salentina, fiera di sentirsi “frutto della scuola italiana, eccellente e gratuita” e di aver intrapreso il cammino verso le sale da concerto di tutto il mondo, partendo da Arnesano, alle porte di Lecce, «dove le bande del paese sono un’istituzione e le signore anziane sono tutte melomani: quando arrivavano i cantanti a prendere lezione dai miei genitori, si sistemavano con le seggioline di casa sotto le finestre e trascorrevano il pomeriggio a godersi le arie» (Simona Antonucci, Il Messaggero, nel 2019).
UNA EX BAMBINA PRODIGIOSA E UN CURRICULUM DA FAVOLA
«È stata una bambina prodigio. Ha imparato prima a suonare il piano che a leggere. Primo concerto in pubblico a nove anni. Diploma di conservatorio a sedici. A diciotto ha vinto il primo premio al concorso internazionale di Montereal: è stata la più giovane vincitrice di sempre (e la prima italiana). A venti ha vinto la medaglia d’argento al concorso van Cliburn di Fort Warth, in Texas, cui partecipano, ogni quattro anni, 250 giovani tra i più promettenti del mondo. Ha suonato al Musikverein di Vienna, alla Filarmonica di Berlino, alla Scala di Milano, alla Tonhalle di Zurigo, alla Wigmore Hall di Londra, alla Canegie Hall di New York. Cinque album pubblicati tra il 2012 e il 2019, in cui esegue pezzi di Chopin, Ravel, Scriabin, Schuman, Bach, Tchaikovsky e Stravinsky. Fondatrice e direttrice artistica di Classiche Forme, festival internazionale di musica da camera del Salento».