La pandemia da coronavirus ha bruciato quasi 1 miliardo di export per l’azione del lodigiano e di Monza-Brianza, ma circa un terzo di loro conferma gli investimenti già pianificati per il 2021. A evidenziarlo i numeri presentati oggi durante ‘Top500+’, l’appuntamento annuale promosso da Assolombarda. Nei primi 9 mesi del 2020 la pandemia ha provocato “una perdita ingente in termini di export per un valore di 938 milioni di euro complessivi a Monza (-10%) e a Lodi (-8%)”. Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi di Assolombarda sulle imprese del territorio di Monza Brianza e Lodi, il 2020 si chiuderà con un aumento dei ricavi per appena il 18% delle imprese mentre il 69% registrerà una flessione, che per un quarto delle aziende sarà addirittura superiore al -20%. Nonostante questo però “oltre il 30% delle imprese ha deciso di mantenere i progetti di crescita e di investimento, pianificati prima della pandemia, e quasi il 60% rivedrà soltanto tempi o entità”. Per il 2021, la metà delle imprese si aspetta un aumento del fatturato, anche se il 13% a Monza e Brianza e il 20% a Lodi valuta la perdita cumulata quest’anno come strutturale e non colmabile nel medio periodo. “Oggi più che mai, mentre torna a scendere il clima di fiducia di imprese e consumatori, occorre tracciare in modo chiaro una direzione Paese. Invece, in questi mesi abbiamo solo assistito a una successione di provvedimenti di emergenza – ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda –. La stessa Legge di Bilancio non sembra prevedere fondi nazionali diretti agli investimenti nelle linee strategiche del futuro del Paese, se non attraverso Next Generation EU. Quindi subordinando a dinamiche sovranazionali le principali misure di interesse delle imprese, come Transizione 4.0. Dobbiamo, inoltre, accelerare sul Recovery Fund, che sta mettendo in luce una preoccupante incapacità del Paese di predisporre piani di investimento puntuali e progetti dettagliati. Dobbiamo sapere come verranno impiegate le risorse e come verranno coinvolte le imprese. Non dimentichiamo che nella crisi del 2009 quasi il 20% della capacità manifatturiera italiana è andata persa. E oggi sono di nuovo a rischio sopravvivenza importanti pezzi della nostra economia: a Monza e Lodi il 13% e il 20% delle aziende ritiene irrecuperabile il fatturato perso a causa della pandemia. Non possiamo permetterlo. Perché le imprese sono un pilastro essenziale per la tenuta e la crescita economica e sociale di un territorio. E senza crescita non può esserci né lavoro e né futuro”, ha concluso.