Approvata all’unanimità dal Cda del Gruppo Hera (nella foto, l’a. d. Stefano Venier), presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2020. Presenta indicatori economici in miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che le hanno consentito di superare gli impatti legati all’emergenza Covid. Nei primi 9 mesi, l’ utile netto di Hera si attesta 244,7 milioni (+1,1%), mentre si conferma una solida base nei settori energy, in forte crescita grazie all’operazione con Ascopiave. La recente partnership, consolidata a inizio anno, attraverso EstEnergy ha dato infatti vita al maggior operatore energy del Nord-Est e ha portato al superamento di oltre 3,3 milioni di clienti complessivi nei settori energetici.
I risultati, informa la multiutility, presentano, inoltre, un elevato profilo ESG, con una forte attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e alla governance, prevista stabile anche per i prossimi tre anni a valle della riconferma dei vertici aziendali da parte dell’Assemblea dei Soci dello scorso 29 aprile. In particolare nei primi nove mesi si evidenziano un aumento del margine operativo lordo di oltre 20 milioni di euro e il miglioramento del rapporto con la posizione finanziaria netta, nonché la continua creazione di valore per gli stakeholder, a partire dagli azionisti a cui sono stati distribuiti dividendi per oltre 150 milioni di euro. Inoltre le operazioni di M&A, insieme a una crescita organica sostenuta da efficientamenti e investimenti, hanno rappresentato il principale volano dei risultati del Gruppo. Prima fra tutte, la recente partnership con Ascopiave, consolidata a inizio anno, che attraverso EstEnergy ha dato vita al maggior operatore del Nord-Est e ha portato al superamento di oltre 3,3 milioni di clienti complessivi nei settori energetici.