Morta la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli

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Jole Santelli, presidente della Regione Calabria e a lungo parlamentare di Forza Italia, è stata trovata morta questa mattina nella sua abitazione di via Piave, a Cosenza. A trovarla sarebbe stata la sorella che si è recata nell’abitazione come faceva spesso. Secondo i primi riscontri dovrebbe trattarsi di un arresto cardiocircolatorio. Santelli avrebbe compiuto 52 anni il prossimo 28 dicembre. Berlusconiana doc, Jole Santelli,  si era candidata alla presidenza della Regione Calabria accogliendo, dopo un periodo di tentennamento, le richieste del centrodestra, sfidando la malattia. Nata a Cosenza il 28 dicembre del 1968, si trasferisce da giovane a Roma dove si laurea e specializza in diritto e procedura penale all’Università La Sapienza. Dopo aver svolto la pratica in alcuni studi entra in quello di Cesare Previti, ex avvocato del Cavaliere ed ex parlamentare e ministro della Difesa nel primo governo Berlusconi.  Dopo una breve militanza politica nel partito socialista, Santelli si iscrive a Forza Italia nel 1994, anno di fondazione del partito. Due anni dopo inizia la collaborazione con l’ufficio legislativo del gruppo di FI al Senato, per poi passare a quello della Camera nel 1998. Dal 2000 coordina il dipartimento giustizia del partito e diventa assistente parlamentare di Marcello Pera. Dal 2001 è eletta parlamentare di Forza Italia, prima alla Camera poi al Senato. È stata sottosegretaria alla Giustizia sia nel secondo che nel terzo governo guidato da Silvio Berlusconi (dal 2001 al 2006). E’ stata invece sottosegretario al Lavoro nel governo di larghe intese guidato da Enrico Letta, nel 2013, fino all’uscita di FI dall’esecutivo. Dal 2013 è coordinatrice regionale di FI in Calabria. Dal 2016 ricopre gli incarichi di vicesindaco e assessore alla cultura a Cosenza nella giunta guidata dal sindaco Mario Occhiuto, fino alle dimissioni nel dicembre 2019 dettate dalla decisione di candidarsi alla presidenza della Regione nelle elezioni del 26 gennaio scorso. La sua candidatura, fortemente voluta da Berlusconi, è appoggiata, oltre che da Forza Italia, da Lega, Fratelli d’Italia, Udc e dalle liste civiche Jole Santelli Presidente e Casa delle Libertà. Santelli è eletta con il 55,3% dei voti contro il 30,2% andato a Filippo Callipo (Pd e civiche). E’ la prima donna eletta presidente della Regione Calabria, la seconda donna eletta presidente di una regione del Sud (la prima fu, nei primi anni ottanta, l’abruzzese Anna Nenna D’Antonio). Nel corso della campagna elettorale delle regionali in Calabria parla pubblicamente della sua malattia. “Non ho mai nascosto la mia malattia, qui tutti sanno, non voglio neanche però che essa mi perseguiti”, dice. “Io sono in cura presso il reparto di oncologia di Paola. Sorpresi, vero? Da noi ci sono medici eccellenti. Le eccellenze in un mare di incompetenza, clientelismo, ignavia annegano come sassolini nello stagno. Lo so, tante cose non vanno. E io proverò a cambiare”. Santelli racconta un aneddoto relativo alla candidatura. “Quando Silvio Berlusconi mi offre la candidatura ringrazio felice, ma chiedo due minuti prima di accettare. Chiudo la telefonata e formo il numero del mio oncologo: posso candidarmi? Posso onorare il mandato quinquennale? Il medico risponde: non solo puoi candidarti ma mi auguro che io possa essere il tuo consulente negli anni della presidenza”. Il mondo della politica ha espresso cordoglio per la grave perdita. Riccardo Nencini, senatore Psi e presidente della commissione Cultura e Istruzione del Senato, ha scritto in un tweet: “Di Jole Santelli vanno ammirati il coraggio e la determinazione con i quali ha affrontato questa fase difficile per la regione Calabria e per il Paese. Al netto della politica, è stata una donna di valore, una presidente caparbia. Un abbraccio alla famiglia”. Chiara Appendino su Facebook: “La morte della Presidente della regione Calabria Jole Santelli è una notizia terribile per la Regione e il Paese intero”. Roberto Calderoli: “La notizia della scomparsa dell’amica Jole Santelli mi lascia senza fiato”, e spiega subito il perché: “Per sette anni ho combattuto ogni giorno la battaglia contro un tumore, tra operazioni e terapie, per cui ho provato sulla mia pelle cosa significhi convivere con il dolore e la paura. Andare comunque avanti, nel proprio lavoro: anche Jole come me – sottolinea – lo faceva da anni e anche lei riusciva a lavorare con il massimo impegno, con la massima passione e la massima professionalità, anche con il sorriso, prima da deputato e in quest’ultimo anno da governatore della sua amata Calabria”. “Era una combattente, lo dimostrava ogni giorno, con coraggio, orgoglio e dignità. Amava la sua Regione e i suoi concittadini, amava il suo incarico da governatore per le responsabilità che comportava, stava dimostrando ogni giorno con i risultati concreti – aggiunge il vicepresidente leghista del Senato – l’importanza del suo lavoro da presidente. Perdiamo una grande donna e un bravo amministratore, perdo un’amica giovane, che resterà un esempio per tutti e lascerà un grande vuoto a livello umano e a livello politico. Una preghiera per Jole e per la sua famiglia”. Per Zingaretti era “una donna tenace e appassionata, che ha combattuto a lungo”.