Primo in Italia, Asl Taranto e Museo archeologico nazionale di Taranto (il MarTa, nella foto la presidente Eva Degl’Innocenti) uno dei più grandi riferimenti internazionali per la storia e la civiltà della Magna Grecia) hanno varato un progetto di inclusione culturale riservato ai disabili. Per gli utenti in visita al Museo, c’è un percorso dedicato.
Ritenendo “la cultura e la bellezza, strumenti per migliorare la qualità della vita delle persone disabili”, con questo progetto Asl e Museo coadiuvano il percorso di cura e integrazione delle persone interessate. Il progetto è ideato dalla Struttura Comunicazione, dall’Area Socio Sanitaria e dalla Direzione Generale Asl Taranto. All’inizio dell’anno era stato avviato un protocollo di intesa per la realizzazione di azioni comuni per l’accessibilità e l’inclusione culturale, nonché progetti sul rapporto tra arte e salute e per lo sviluppo di progetti di ricerca congiunti. Il tutto, però, aveva subito uno stop a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19. Il lockdown, la chiusura del MarTa per tre mesi (ha riaperto infatti il 2 giugno) e poi la necessità di definire percorsi che garantissero la massima sicurezza agli utenti, hanno fatto sì – spiega Asl – che solo dopo l’estate si potessero avviare le prime iniziative. Adesso il progetto è entrato nel vivo e i primi utenti, pazienti psichiatrici adulti, hanno varcato la soglia del MarTa, riorganizzato nel rispetto delle linee guida per evitare il contagio, e hanno potuto partecipare a una esperienza interamente dedicata a loro. Il progetto consiste nell’organizzazione di due appuntamenti per ogni gruppo. Nel primo appuntamento, gli utenti vengono accolti dai funzionari della struttura museale che, attraverso video e immagini, presentano loro il MarTa e le sue attività e poi li guidano in uno speciale percorso di visita nelle splendide sale del museo. Dopo una o due settimane, lo stesso gruppo ritorna al Museo e, grazie a una speciale “caccia al tesoro” pensata dal MarTa apposta per loro, possono scoprire alcuni interessanti reperti e usanze dei tarantini delle epoche passate. Per misurare l’influenza di questa esperienza per il benessere psicologico delle persone, agli utenti viene fatto compilare un questionario, realizzato dal Dipartimento di Salute Mentale Asl, all’inizio del primo appuntamento e poi di nuovo al termine del secondo incontro. Tra i primi ospiti, gli utenti del centro diurno Epasss di Grottaglie (Taranto).
Questo di Taranto – dichiara Asl – “è un progetto pilota ed è stato ispirato da progetti di successo già attivi negli Usa e in Canada. In una società caratterizzata da una popolazione sempre più anziana – si afferma -, con più persone affette da malattie croniche ma anche da forme di disagio psichico, dipendenze patologiche o forme di autismo, Asl ritiene necessario fornire delle risposte nuove che affianchino le cure e le terapie e che possano migliorare la vita da vivere”. “Il Museo e l’arte possono così diventare catalizzatori di un processo migliorativo, accompagnando positivamente i percorsi di cura”, si conclude.