Durante l’emergenza sanitaria i consumatori hanno fatto più acquisti sul web e anche molti tra quelli che in precedenza non usavano l’e-commerce hanno cominciato a fare shopping su internet. D’altro canto le persone, in molti casi, per necessità, hanno riscoperto i piccoli negozi sotto casa che si sono dovuti organizzare per fare consegne a domicilio. E per andare incontro alla maggiore propensione a comprare sui canali digitali, stanno cominciando a nascere diversi progetti per portare online i punti vendita di quartiere, dalle librerie agli alimentari, negozi di abbigliamento, di prodotti di bellezza, di articoli per animali, elettronica e così via.
Il consumatore tra e-commerce e negozi di vicinato. Che l’emergenza sanitaria e il lockdown abbiano dato una forte spinta all’e-commerce lo confermano i dati dell’Osservatorio e-commerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm (Consorzio del Commercio Elettronico Italiano), secondo cui nel 2020 gli acquisti online dei consumatori italiani varranno 22,7 miliardi di euro con una crescita annua del 26%, per 4,7 miliardi in più rispetto al 2019. Grazie anche al lockdown, quando l’e-commerce ha rappresentato il principale motore di generazione dei consumi, cresceranno sopra la media il food & grocery (che vale oggi 2,5 miliardi di euro, a +56%), l’arredamento (2,3 miliardi, +30%) e una serie di altre nicchie di mercato come il farmaceutico, i prodotti di bellezza e quelli relativi a sport e fitness. Dal lato della domanda, l’aumento di chi fa shopping sul web (con un incremento di 2 milioni nel 2020), la maggior dimestichezza e fiducia nell’online e nei pagamenti digitali (anche da parte di chi comprava già in rete) stanno generando un effetto positivo nello sviluppo del commercio elettronico.
A questo fenomeno si è affiancato, durante l’emergenza sanitaria, un avvicinamento, per necessità data l’impossibilità di spostarsi, ai negozi di quartiere che hanno iniziato in parte a lavorare con strumenti digitali, o che hanno attivato la possibilità di ordinare via Whatsapp o per telefono in modo da ridurre il più possibile le uscite da casa dei clienti e i rischi legati al contatto.
La piattaforma per comprare sul web dal libraio di fiducia. Una della novità su questo fronte è Bookdealer, un sito progettato per permettere alle piccole librerie indipendenti di vendere libri online e farsi trovare più facilmente dai lettori, che si rivolge alle persone che, anche quando fanno acquisti su internet, preferiscono farlo in una libreria di quartiere, contribuendo così al suo benessere economico. Sul portale è possibile infatti cercare la propria libreria preferita o trovare quella più vicina e selezionare il libro desiderato.about:blank
Quasi tutte le librerie su Bookdealer recapitano personalmente a domicilio nella loro città e nelle zone limitrofe: per questo motivo i tempi di consegna sono molto veloci e se il libro è già disponibile in libreria si può ricevere il volume a casa anche in meno di 24 ore; molte librerie però offrono anche l’alternativa della spedizione tramite corriere, in modo da far arrivare i libri ovunque, anche quando non possono essere consegnati direttamente.
Sul portale, inoltre, si possono visitare virtualmente i negozi e conoscerne di nuovi, ricevere consigli dai librai, scoprire quali sono i titoli più venduti, leggere le recensioni di altri utenti e usufruire delle iniziative promosse da ciascuna libreria. C’è anche un programma fedeltà: se si completano cinque, dieci, quindici acquisti presso la stessa libreria si riceve un piccolo regalo insieme ai libri, ovvero un pensiero personalizzato a seconda del tipo di attività che il punto vendita gestisce (libreria-caffetteria, libreria-enoteca e così via).
Le soluzioni digitali per fare shopping nei negozi di quartiere. Un altro progetto nuovo, nato in seguito al lockdown, è Zoona, una piattaforma digitale in cui gli esercizi commerciali di Pordenone e provincia possono aprire facilmente e con bassi costi di gestione il proprio e-commerce e sui cui è possibile acquistare i prodotti nel proprio negozio di fiducia, oppure provare nuovi punti vendita, dai panettieri ai giocattolai, fino ai negozi di abbigliamento. Nella pagina delle attività aderenti si trovano tutti i prodotti a disposizione, con i relativi prezzi, con la possibilità di pagare in contanti alla consegna e, in molti casi, con PayPal e carta di credito.
Anche il Gruppo Giovani di Confcommercio-Imprese per l’Italia ha lanciato un’iniziativa in quest’ambito: si tratta di www.ilnegoziovicino.it, una piattaforma online che dà visibilità ai piccoli esercizi di vicinato, ricercabili per località e categoria di prodotto (per esempio alimentari, animali, elettronica, ferramenta, fioristi, gioiellerie e così via), dando l’opportunità di contattarli facilmente e di farsi recapitare gli acquisti a domicilio. Aderire è gratuito sia per il negoziante che per l’acquirente e il sito è riservato a tutti gli imprenditori, lavoratori autonomi e professionisti che vogliono avere una vetrina online della propria offerta, all’interno di una rete credibile, diffusa e di facile fruizione da parte sia del commerciante sia dell’acquirente.
L’app Xtribe, invece, consente alle persone di vedere online i prodotti e i servizi disponibili (per la vendita, lo scambio o il noleggio a seconda dell’opzione scelta dal venditore) nelle immediate vicinanze. Grazie a un sistema di geolocalizzazione, l’app indica chi e cosa sta vendendo, barattando o noleggiando e per mezzo di una chat interna è possibile entrare direttamente in contatto con il venditore e organizzarsi per un incontro, oppure recarsi direttamente nel negozio.
Comprare nei punti vendita locali riducendo gli sprechi. Infine, per coloro che vogliono fare la spesa nei punti vendita alimentari vicini a casa, risparmiando e riducendo gli sprechi, già da tempo c’è LastMinuteSottoCasa: l’app consente ai negozi con prodotti alimentari in prossimità della scadenza di informare i cittadini che si trovano nelle vicinanze dell’opportunità di acquisto di prodotti a prezzi scontati, spesso del 50% o del 60%.
Su questo fronte c’è anche Too Good To Go, app che permette a bar, ristoranti, forni, pasticcerie, supermercati e hotel di recuperare e vendere online, a prezzi ribassati, il cibo invenduto. I ristoratori e i commercianti iscritti possono infatti mettere in vendita delle borse con una selezione a sorpresa di prodotti e piatti freschi, rimasti invenduti a fine giornata e che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo, acquistabili a prezzi ridotti con l’app.
Irene Greguoli Venini, ItaliaOggi Sette