La direttrice creativa nonché presidente del marchio di famiglia lo ha dichiarato durante la diretta su Instagram a Moda Corriere. L’unica soluzione per recuperare il tempo perduto a causa dell’emergenza Covid-19
Pensare alle vacanze in agosto? Nemmeno a parlarne: l’unica via per recuperare il tempo perduto a causa dell’emergenza pandemia. Lo ha affermato Angela Missoni direttrice creativa e presidente del marchio di famiglia durante l’intervista live nel pomeriggio del 20 aprile 2020 su Instagram per Moda Corriere. Alla domanda su come si potesse recuperare nel più breve tempo possibile il tempo perso e di conseguenza il blocco della catena produttiva del Sistema moda, la stilista ha replicato: «Ad agosto nessuno potrà andare in vacanza. Non è possibile. E per me è inconcepibile solo pensarlo. Non lo permetterei. Se qualcuno me lo dicesse potrebbe anche stare a casa subito. Questa è la via per poter almeno in parte trovare una via per la sopravvivenza del sistema». Un’affermazione decisa, ma Angela Missoni che è anche tra i consiglieri di Camera Nazionale Moda Italiana, ha ben chiara la strategia da seguire.
Il tema di non fare vacanze è scottante dopo mesi di clausura forzata, causa emergenza pandemia. Ma l’unica strada per recuperare almeno in parte il tempo perduto per cause di forza maggiore. Non solo. Nel corso dell’intervista la stilista ha sottolineato quanto sia necessario rimettere in moto tutto il comparto, dalla produzione ai negozi. «Non è pensabile che non si immetta in circolo subito, anche se solo in quantitativi ridotti, del denaro. Necessita per far si che tutto l’ingranaggio del sistema riprenda a muoversi». L’emergenza spinge a pensare alla via più veloce per far si che il giro d’affari legato al comparto moda riprenda a muoversi. «Non è possibile dopo così tanto tempo pensare di tenere ancora ferma la merce sugli scaffali». La stilista si riferisce alle collezioni estate 2020, già pronte per essere vendute al dettaglio da tempo. «Impensabile tenere pieni magazzini e capannoni: collezioni ferme, denaro fermo, sistema bloccato».
Ma alla soluzione d’emergenza si unisce anche il dispiacere nel vedere conseguentemente come vengano svalutati prodotti di eccellenza. Manufatti unici e artigianali. «Ma come ha detto Brunello Cucinelli – ha citato Angela Missoni – abbiamo ricevuto addosso una violenta grandinata». Così purtroppo tra sconti già in essere e saldi legati però a collezioni nuovissime si tenterà di trovare una soluzione che non può essere un toccasana definitivo, ma potrà permettere almeno in parte di dare un segnale di ripresa. Ma con i ritardi subiti, come si riuscirà a produrre le collezioni per l’estate 2021, quelle che dovrebbero essere presentate a settembre 2020 quando (non si sa ancora in che forma), si dovrebbe ritornare a sfilare o presentare i nuovi capi, unendo le collezioni uomo a quelle donna? «Sarà il primo impatto da affrontare e capiremo anche come e cosa proporre». Non solo. «Il nostro progetto di essere presenti in Cina con dei punti vendita (Missoni non era ancora presente sul mercato cinese ndr), progetto rimasto in sospeso a causa dell’emergenza Covid-19 dovrebbe ripartire. La nostra prima volta in Cina con l’idea di aprire tre o quattro punti vendita. Poi la brusca frenata ora 15 giorni fa si è riaperto il discorso. Ci sono di nuovo aree attive. Ma dovremo essere molto veloci per essere pronti».La moda è anche narrazione in passerella, oltre all’indubbio giro d’affari tra i pilastri del Pil italiano. Cosa accadrà a settembre se si sfilerà? «La parte creativa di ogni stilista non potrà che trovare la propria e autonoma strada. Sono convinta che si punterà a delle proposte uniche. Dei sogni, delle esperienze. Perché chi avrà a disposizione dei budget da spendere vorrà comprare solo qualcosa di speciale. Che faccia scaturire entusiasmo e si acquisti con trasporto. Produrre solo il cosiddetto continuativo (capi che rappresentano l’heritage di un marchio e sono meno stagionali rispetto alle altre proposte ndr) non è l’unica via. Anzi. Bisogna trasmettere l’esclusività nel senso di esperienza, tradizione, valori». Nel caso dei Missoni si può dire sia davvero facile. Il marchio nasce nel 1953 per volontà di Rosita e Tai Missoni, i genitori di Angela. «I Missoni hanno una storia unica: la nostra struttura interna come famiglia ci fa apparire un marchio e un’azienda molto più grandi di quanto in realtà siamo. Ma questa è stata una scelta. Anzi una filosofia di vita mio padre Ottavio (noto a tutti come Tai, scomparso nel 2013 ndr). Ci riflettevo giusto ieri, il 19 aprile 2020, giorno in cui cade l’anniversario di matrimonio dei miei genitori. Erano ben 60 anni. Mio padre diceva sempre: “Il lavoro serve per avere ciò che serve per vivere. Non c’è bisogno di guadagnare di più”. Mio padre non amava lavorare senza sosta. Lo faceva per vivere, al contrario di mia madre Rosita che invece lo faceva e continua a farlo perché non può farne a meno. Non può stare inattiva. Lei è entusiasmo puro. Ora la famiglia si è allargata e lavoriamo quasi tutti al suo interno. Ma quella dimensione creata da mio padre c’è ancora. La qualità della vita per noi viene prima di tutto».La dimensione della famiglia è elemento cardine della forza dei Missoni. Il quartier generale della griffe è a Sumirago, vicino a Varese, non nella metropoli. «Il regalo più grande di mio padre? L’aver scelto di lavorare fuori Milano e così in una dimensione meno frenetica come quella della metropoli noi possiamo tornare a casa ogni giorno a colazione». Una dimensione familiare mantenuta anche nella produzione e con l’indotto attorno al quartiere generale. E a settembre 2020 cosa accadrà? Cosa andrà in scena? «Non credo che avremo sfilate come una volta. Penso ognuno presenterà a modo suo e con le proprie tempistiche. La collezione è pronta un tale giorno? Probabilmente verrà presentata per la vendita magari senza dove attendere l’evento come una volta. E il resto è ancora in divenire. Ci stiamo lavorando e il tutto è davvero in continuo cambiamento».
corriere.it