Salento, gli stabilimenti balneari apriranno. Mancarella (Cna Balneatori): “Stiamo lavorando su ipotesi che ci consentano di non avere grosse perdite”

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Fatti due conti, a Giuseppe Mancarella non restano dubbi: il suo stabilimento balneare sul litorale leccese andrà quasi certamente in perdita. Mancarella parla per sé, ma nella sua veste di presidente della Cna Balneatori Salento, è anche la voce di tanti concessionari con cui condivide le preoccupazioni per le incognite della Fase 2 dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus e del probabile via libera all’apertura dei lidi. Il suo stabilimento, come tutti gli altri, dovrà rinunciare ad un numero ancora imprecisato di ombrelloni per via dell’applicazione delle misure di distanziamento. Il punto è che le ipotesi che stanno circolando con insistenza, prevedono limitazioni che i balneari salentini ritengono improponibili su tutta la fascia costiera della provincia di Lecce, a causa della scarsa profondità delle spiagge, peraltro, quest’anno pesantemente colpite dall’erosione marina. “Si parla di riservare ad ogni ombrellone un quadrato di arenile – sostiene Mancarella – con lati di metri e mezzo, davvero troppo per noi, considerando le dimensioni ridotte delle nostre spiagge. Queste misure potrebbero andare bene sulla costa romagnola, dove le spiagge hanno una profondità di decine e decine di metri, mentre nel Salento si fa fatica a trovarne una di 15 metri. Ciò significa che bisognerà adottare misure diverse a seconda della morfologia delle coste e su questo punto siamo ancora molto lontani da una soluzione”. Dopo avere bocciato l’ipotesi di delimitare gli ombrelloni con lastre in plexiglass, i concessionari dei lidi pugliesi, da qualche giorno autorizzati da un’ordionanza regionale ad avviare le opere di manutenzione, hanno iniziato a sperimentare delle soluzioni di distanziamento della clientela che intendono ora sottoporre all’esame delle autorità. L’area scelta per i test è quella di Porto Cesareo, una delle stazioni balneari più frequentate dell’intera costa salentina. “Stiamo lavorando su ipotesi che ci consentano almeno di non avere grosse perdite – rimarca Giuseppe Mancarella -, perché siamo consapevoli che la stagione sarà critica dopo l’annullamento dell’80 per cento delle prenotazioni. Si lavorerà forse solo con il turismo locale, ma io ho detto ai miei colleghi che dovremo comunque aprire, anche se si andrà in perdita. È necessario tenere duro guardando con più fiducia all’estate 2021”.