In molte specie animali le memorie delle caratteristiche olfattive e acustiche dei familiari acquisite in giovane età serviranno – da adulti – per la scelta del partner, favorendo dove possibile l’accoppiamento con individui non familiari. Questo fenomeno, noto come “imprinting sessuale”, è utilizzato per identificare le caratteristiche del futuro partner ed è un meccanismo fondamentale per limitare la consanguineità e aumentare la variabilità genetica. Si conosce però molto poco dei circuiti neurali che ne sono alla base: dove risiede la memoria degli individui familiari? Quali caratteristiche sono “ricordate” e regolano la scelta del partner nell’età adulta? Rispondere a queste domande è l’obiettivo del progetto di ricerca di Serena Bovetti e Paolo Peretto dell’università di Torino, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi e NICO – Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, recentemente finanziato finanziato dal “Human Frontier Science Program” che – in 30 anni di storia – ha visto ‘crescere’ tra le fila dei suoi scienziati 28 Premi Nobel. Si tratta dell’unico finanziamento vinto da un ente di ricerca italiano nell’ambito di questo programma per l’anno 2020 (esiste un bando separato per i giovani ricercatori), uno tra i venti vincitori del bando – ottavo nella graduatoria finale – che ha visto la partecipazione di 549 progetti da tutto il mondo.
Lo studio coordinato dalla dottoressa Bovetti coinvolge, oltre l’università di Torino, gli etologi del “Konrad Lorenz Institute of Ethology” di Vienna e gli ingegneri esperti in ottica e fotonica della Sorbonne Université di Parigi.
“Questo prestigioso riconoscimento per il nostro Ateneo conferma la qualità della ricerca e le altissime competenze dei nostri ricercatori in ambito internazionale – dichiara il rettore del’università di Torino Stefano Geuna – È inoltre un risultato che mette in luce il valore della ricerca di base come elemento fondamentale per il processo di innovazione e per l’avanzamento della conoscenza. Il progresso della scienza e le scoperte scientifiche che impattano sulla vita delle persone pongono il proprio principio solido sull’avanzamento della ricerca pura, i cui risultati sono la radice delle ricadute applicative, che risultano fondamentali anche a distanza di tempo”.