Coronavirus, aggiornamento sull’epidemia. Ieri altri 116 morti, finora 1.483 i decessi. I mercati azionari cinesi aprono in ribasso

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Vi aggiorniamo sull’epidemia del coronavirus, che sta allarmando il mondo. Sul coronavirus, abbiamo appena pubblicato una riflessione dell’Iss, che vi invitiamo a leggere. Vogliamo informarvi sullo sviluppo dell’epidemia. Purtroppo le cose non migliorano. Le autorità sanitarie della provincia cinese di Hubei hanno annunciato oggi altri 116 decessi a causa dell’epidemia di COVID-19 e 4.823 nuovi casi di infezione, per lo più pazienti diagnosticati “clinicamente” senza test di laboratorio. I decessi totali causati dall’epidemia in Cina sono saliti a 1.483. Ieri le stesse autorità avevano annunciato 242 morti e oltre 14.800 casi di contagio, dopo aver modificato i criteri di conteggio e includendo i pazienti diagnosticati solo con l’aiuto delle radiografie polmonari. Sinora risultano più di 64.600 le persone infettate in Cina. I funzionari sanitari di Hubei hanno dichiarato di aver iniziato a contare i casi diagnosticati clinicamente per garantire che i pazienti vengano trattati il ​​prima possibile anziché dover attendere i test di laboratorio per confermare che hanno la malattia di Covid -19. Questo cambiamento fa temere che la crisi sia più grave di quanto indicato dalle autorità cinesi. Da ora in poi, vengono contati anche i pazienti nella provincia diagnosticati clinicamente. Il che significa che i pazienti sospetti sottoposti a una semplice radiografia del torace possono ora essere considerati pazienti confermati. Finora era considerato indispensabile un test di acido nucleico.  Il coronavirus continua a far danni sul campo economico. I mercati azionari cinesi si sono aperti in ribasso, scivolando sulla scia di Wall Street. Nella Cina continentale, l’indice composito della Borsa di Shanghai è sceso dello 0,21% a 2.899,87 punti nel commercio iniziale. Alla borsa di Shenzhen, secondo posto nella Cina continentale, l’indice composito ha ceduto lo 0,12% a 1.769,42 punti. Alla borsa di Hong Kong, l’indice Hang Seng è sceso dello 0,11% a 27.698,56 punti.  E purtroppo la scia dannosa del coronavirus non si ferma solo al mondo della borsa. L’epidemia del nuovo coronavirus ha provocato una “potenziale riduzione da 4 a 5 miliardi di dollari” di entrate per le compagnie aeree di tutto il mondo. Lo ha annunciato ieri l’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (ICAO) in un comunicato stampa. L’organizzazione delle Nazioni Unite ha riferito che “70 compagnie aeree hanno cancellato tutti i voli internazionali da e per la Cina” e “50 altre compagnie aeree hanno ridotto le loro operazioni aeree”. Di conseguenza, ciò ha comportato “una riduzione dell’80% della capacità aerea straniera per i viaggiatori da e verso la Cina e una riduzione del 40% della capacità aerea per le compagnie aeree cinesi”, secondo le stime preliminari della organizzazione. Il primo trimestre del 2020 ha visto “una riduzione del 39% al 41% della capacità passeggeri, una riduzione da 16,4 a 19,6 milioni di passeggeri, rispetto alle previsioni delle compagnie aeree”. Prima dell’epidemia, le compagnie aeree avevano pianificato di aumentare la capacità del 9% sulle rotte internazionali da e verso la Cina per il primo trimestre del 2020 rispetto al 2019, ha affermato l’organizzazione.         L’ICAO stima che il Giappone potrebbe perdere entrate turistiche per 1,29 miliardi di dollari, e la Thailandia a sua volta potrebbe perdere 1,15 miliardi. Inoltre, l’organizzazione sottolinea che le conseguenze dell’epidemia virale dovrebbero essere “maggiori di quelle causate dall’epidemia di SARS nel 2003”. La Cina ha chiuso le porte di molte delle sue città e ha vietato viaggi organizzati dai suoi cittadini all’interno del paese e all’estero, nel tentativo di contenere la contaminazione. Paesi come il Regno Unito, la Germania e gli Stati Uniti sconsigliano qualsiasi viaggio con destinazione Cina.