«Ho fatto otto anni di Huffington Post. È una mia decisione quella di andare via. È una decisione personale e felice, non c’è stato nessun attrito. Quando un editore cambia è giusto anche che ci sia una discontinuità nella direzione. Sono stata chiamata per fare una startup e dopo otto anni il giornale è diventato adulto ed è in crescita. Sono soddisfatta, quindi è il momento giusto per andare via»: ieri ha commentato così Lucia Annunziata, all’agenzia stampa Adnkronos, la scelta di rassegnare le dimissioni dalla direzione in Italia della testata online, controllata nella Penisola al 51% dal gruppo americano Verizon e al restante 49% da Gedi, editore tra gli altri di Repubblica, Stampa e Secolo XIX. Decisione comunicata ufficialmente a Maurizio Scanavino, neo d.g. di Gedi (prossimo al passaggio di proprietà alla famiglia Agnelli-Elkann da quella dei De Benedetti).
Annunziata continuerà invece su Rai 3 con la conduzione della trasmissione Mezz’ora in più, oltre che la sua collaborazione con l’Istituto Treccani di cui fa parte del comitato scientifico per seguire, tra l’altro, la voce Giornalismo 2020.
Invece, non s’è fatta attendere una presa di posizione da parte della redazione della testata che, sempre ieri con una nota, ha voluto precisare come i conti di www.huffingtonpost.it godano di buona salute. «HuffPost Italia è al 14° posto nella classifica dei giornali online più letti in Italia (Audiweb) ed è in crescita costante», hanno sottolineato dalla redazione. «Nell’ultimo trimestre 2019 il traffico sul sito è risultato essere superiore del 25% rispetto allo stesso periodo del 2018. Il 90% del traffico totale arriva da mobile. Tra le fonti di traffico il 50% è da social network. HuffPost Italia, inoltre, è sul podio dei giornali online più consultati dai parlamentari per il secondo anno consecutivo secondo una ricerca Quorum/Youtrend per Il Sole 24 Ore». Posizione condivisa anche dalla stessa Annunziata che ha aggiunto: «Lascio il bilancio in attivo e da quattro anni diamo un milione di euro l’anno a questa azienda. Gli stipendi, incluso il mio, sono negli standard delle testate online, notoriamente più bassi di quelli della carta stampata». Nuovi progetti? «I nuovi progetti possono sempre arrivare», ha ribattuto la giornalista con un passato non solo in Rai (peraltro come suo ex presidente) ma alla stessa Repubblica, Stampa e al Corriere della Sera (spesso coprendo la corrispondenza da Centro e Nord America). Intanto, per la redazione composta da una decina di giornalisti e coordinata dai vicedirettori Gianni Del Vecchio e Alessandro De Angelis, si apre il toto-nomine per la successione alla direzione della versione tricolore del giornale che in Italia è arrivato a fine settembre 2012 ma è stato cofondato nel 2005 da Arianna Huffington (oltre che da Andrew Breitbart, quello dell’omonimo sito della Destra americana). HuffPost è stato tra i primi a puntare, editorialmente, non solo sulle news ma anche su blog e articoli di opinione.
Marco A. Capisani, ItaliaOggi