Alla fine dell’anno scorso il patrimonio dei 450 fondi immobiliari attivi in Italia era pari a 66 miliardi, spinto da una crescita del 13,8% sull’anno precedente, con un valore che entro fine 2019 potrebbe arrivare a 75 miiliardi. (+12,1%). A fornire i numeri è il rapporto ‘I fondi immobiliari in Italia e all’estero’ presentato stamattina a Milano da Scenari Immobiliari. “Il buon andamento del mercato immobiliare e un incrementato interesse per una gestione professionale, fanno crescere ancora il comparto dei fondi immobiliari italiani, ormai ai primi posti in Europa. Un ruolo importante riguarda la dismissioni pubbliche che, secondo le informazioni note, dovrebbero utilizzare in buona parte lo strumento fondo”, evidenzia lo studio. Il fatturato complessivo delle sgr è stato di circa 420 milioni di euro nel 2018, con circa 1.200 addetti. Gli acquisti nel corso dell’anno sono stati pari a 6,1 miliardi di euro a fronte di 3,5 miliardi di dismissioni. A livello mondiale il fenomeno più importante è la crescita del risparmio gestito in immobili attraverso fondi immobiliari (quotati e non) e ‘Real estate investment trusts’ (Reits): il totale degli investimenti continua a crescere e alla fine dello scorso anno ha raggiunto 2.930 miliardi di euro, in aumento del 3,5 per cento rispetto al 2017. “La gestione professionale degli immobili – ha detto Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – rappresenta sicuramente il fatto più importante di questo secolo nel mondo immobiliare, come la gestione attraverso fondi mobiliari aveva caratterizzato gli ultimi decenni di quello precedente. In questa fase con incertezze socioeconomiche e inflazione zero, i gestori hanno un approccio prudente”. In particolare è “in grande crescita” il segmento residenziale che è “capace di offrire rendimenti bassi ma costanti nel tempo, se i patrimoni sono ben gestiti. Infine, per quanto riguarda l’Italia l’obiettivo di un patrimonio dei fondi a 80 miliardi, che ci porterebbe al terzo posto in Europa, potrebbe essere raggiungibile entro tre anni”, ha concluso Breglia.