
Con un lancio virtuale, online dal 10 ottobre, Microsoft ha reso pubblica una delle wave (aggiornamenti) più consistenti della sua storia. La piattaforma Microsoft Dynamics 365 è stata adeguata alle nuove tendenze con l’introduzione di più di 400 nuove funzionalità.
Funzionalità che sono state approfondite da Nicola Schirru, direttore della divisione Business Applications di Microsoft, durante il Dynamics 365 Day svoltosi a Milano. Con questo aggiornamento di piattaforma, Microsoft abbraccia la vision comune a molti fornitori software che punta a un’evoluzione importante nella gestione dei dati aziendali.
Dopo aver scoperto che essere “data driven” per un’azienda ormai è una necessità, ora è necessario affinare le fasi di raccolta, gestione e utilizzo del dato.
“In quest’ottica, Microsoft Dynamics 365, sempre più supportato da algoritmi di Intelligenza Artificiale, prevede la generazione di un Common Data Service – come lo definisce Schirru -: un servizio comune di raccolta dei dati a cui affluiscono le diverse fonti, ovvero i software che li generano, utilizzati dalle diverse divisioni aziendale”.
Una volta configurato il “serbatoio”, si deve passare alla fase di filtraggio, perché la maggior parte dei dati raccolti spesso sono ridondanti o inutili, ed è questo il vero problema dell’approccio “datacentrico”, la mole dei dati generati.
Successivamente si procede al confronto (il matching) e all’analisi, sempre con finalità predittive, in cui entrano in gioco gli algoritmi di Intelligenza Artificiale. Cosa c’è di nuovo in questo modello, che dovrebbe essere ormai ben chiaro alle aziende clienti?
“Che le informazioni originariamente pensate a beneficio di una divisione (per esempio il marketing) devono essere rese disponibili ad altre divisioni (per esempio la logistica)” – spiega Schirru.
E, inoltre, che tutto ciò deve ambire a un’elaborazione (quasi) in tempo reale. Per esempio, per sfruttare le informazioni durante una trattativa commerciale, durante il supporto o nel processo di produzione, e non a posteriori. In poche parole, il business dell’azienda deve essere abilitato in modo dinamico dalle informazioni fino a, in un futuro non troppo ipotetico, addirittura influenzare la linea produttiva.
2.500 aziende in Italia usano già Microsoft Dynamics 365
Dynamics 365 compie in questi giorni 3 anni e festeggia registrando una crescita del 41% dei ricavi a livello globale. Si tratta di un ambiente software completo che unifica il Crm e l’Erp, rispettivamente il software per la gestione del rapporto con la clientela utilizzato dalla divisione commerciale e marketing, e quello per la gestione amministrativa della stessa. La tendenza è ormai definita, non solo da Microsoft: oggi non ha più senso che i due software siano entità separate.
“In Italia ci sono circa 2.500 aziende, per circa 250mila licenze, che usano Dynamics 365 – afferma Schirru. – La soluzione cloud, che sfrutta i tre ambienti separati Cloud Dynamics, Azure e il cloud di Digital Workplace (che comunque sono sempre basati su piattaforme Azure, ndr), ha il vantaggio di essere modulare. Ciò permette di integrare all’interno dell’infrastruttura software preesistente i moduli aggiuntivi, anche nel caso di applicativi non Microsoft”.
I moduli aggiuntivi possono anche essere soluzioni verticali pensate per esigenze o mercati molto specifici, realizzabili anche dai tecnici interni all’azienda grazie all’utilizzo della Power Platform Microsoft. Si tratta di un ambiente di sviluppo ideato secondo l’approccio “low-code/no-code (LCNC)” che non richiede alte competenze di programmazione ma solo la capacità di integrare tra loro blocchi predefiniti scelti su librerie Microsoft.
Impossibile anche solo elencare le 400 nuove funzionalità della wave 2 di Microsoft Dynamics 365. Ci limitiamo a segnalare Dynamics 365 Product Insight che si occupa di raccogliere le informazioni dei dispositivi IoT – pensiamo per esempio a un frigorifero che dialoga con la casa produttrice -, oppure Dynamics 365 Customer Insights che permettono di creare un rapporto personalizzato con il singolo cliente in base alle sue relazioni.
Ancora, Dynamics 365 Virtual Agent for Customer Service, pensato per l’interazione con i clienti in modalità mista (chatbot e operatore reale). In particolare, un chatbot raccoglie un primo livello di istanze e successivamente passa la palla all’operatore reale che riceve in tempo reale un sommario della conversazione precedente corredato da un emoji che indica lo stato emotivo dell’interlocutore.
Altra novità particolarmente interessante è Dynamics 365 Fraud Protection. Si tratta di una utile funzionalità di sicurezza pensata per monitorare le frodi sui siti di e-commerce come, per esempio, l’accesso a uno sconto con account diversi.
All’evento Microsoft hanno partecipato alcuni clienti italiani che hanno raccontato la loro esperienza con Microsoft Dynamics 365. Durante il dibattito moderato da Barbara Cominelli, direttore Marketing & Operations di Microsoft, è emerso un aspetto critico di un progetto di Digital Transformation di questo tipo: lo sforzo necessario per introdurre i nuovi strumenti in azienda.
Si chiama change management, gestione del cambiamento, e non può non coinvolgere diverse entità: manager responsabili di divisione, struttura It dell’azienda cliente e partner. Il modello standard che si sta diffondendo prevede l’individuazione di “sponsor” del progetto interni all’azienda. Persone minimamente competenti, motivate ed entusiaste che supportino i tecnici dell’azienda e il fornitore durante il cambio di abitudini di lavoro. Per quanto una soluzione possa dimostrarsi efficace, senza una forte motivazione e una pianificazione precisa del cambiamento, qualsiasi tentativo rischia di fallire.
Valerio Mariani, Business Insider Italia