Dieci le banche italiane pronte a offrire finanziamenti per l’acquisto o la costruzione di abitazioni con alte performance energetiche o per il restyling di edifici esistenti con miglioramenti del 30% nei consum

L’Italia scopre di essere in prima fila sui «mutui verdi».
Nella tappa di Venezia, appena archiviata, l’Emf (European mortgage federation) ha tracciato il punto della situazione del progetto europeo chiamato Energy efficient mortgage plan che punta a creare a livello comunitario un mercato dei mutui green, a disposizione di famiglie e imprese, ossia finanziamenti ipotecari concessi con condizioni particolari, a fronte di un miglioramento dell’efficienza energetica dello stabile.
E l’Italia emerge tra i Paesi capofila, sia a livello di partecipazione delle banche sia come prodotti già sbarcati sul mercato. Secondo gli ultimi dati elaborati da Emf, aggiornati a luglio e contenuti nel report «Hypostat 2019», su un totale di 47 banche «pilota» coinvolte nel progetto a livello continentale, il nostro Paese è in testa con 10 istituti (Banco Bpm, Bnl-Bnp Paribas, Bper Banca, Cassa Centrale-Credito cooperativo italiano, Crédit Agricole-Cariparma, Friulovest Banca, Monte dei Paschi, la filiale italiana di Société Générale, UniCredit,Volksbank Alto Adige), seguita dal Belgio con 8, da Francia e Germania con 4 a testa e via via gli altri. Nel complesso, sul totale dello stock di mutui in essere nell’unione, le 47 banche rappresentano circa il 50%, ossia una cifra intorno a 3.600 miliardi di euro.
Che cosa si intende, nel dettaglio, per mutuo verde?
Un finanziamento per acquisto, costruzione o ristrutturazione di edifici residenziali, case monofamiliari o condomini, o anche stabili commerciali, in cui le performance energetiche siano già in linea con gli odierni requisiti di legge dell’Unione europea oppure in cui sia quantificabile un miglioramento delle performance, in termini di energia, pari al 30%.
IlSole24ore