La Commissione chiede alle piattaforme misure più efficaci per combattere le fake news in vista delle europee
LE EUROPEE si avvicinano e i big della Silicon Valley fanno ancora troppo poco per frenare la disinformazione. L’ombra delle fake news, che hanno giocato un ruolo tristemente noto sulle tornate politiche di mezzo mondo, si allunga sugli algoritmi ancora inefficaci della Rete, tra social network e motori di ricerca. La Commissione europea ha chiesto (e non è la prima volta) alle grandi piattaforme onlineun impegno più concreto per combattere le fake news, in vista dell’appuntamento alle urne del prossimo maggio. “Non ci sono abbastanza progressi”, ha detto la portavoce della Commissione, Mina Andreeva, durante una conferenza stampa.
In particolare, l’esecutivo comunitario ha chiesto a Facebook, Google e Twitter– firmatari di un codice di condotta Ue – di trasmettere informazioni dettagliate sulla pubblicità e la sua trasparenza, sulla chiusura di fake account e sull’individuazione di bot automatizzati.
Secondo la Commissione, Facebook non ha dato conto delle attività per verificare gli annunci pubblicitari, né del numero di falsi account rimossi per attività maligne contro l’Ue. Google non ha chiarito se le sue azioni contro annunci pubblicitari siano state dettate da campagne di disinformazioni o altre ragioni (come la pubblicità ingannevole). Twitter non ha rispettato gli impegni annunciati in gennaio sulla trasparenza sulla pubblicità politica.
Repubblica.it