@gucci beauty: l’account instagram che offre una nuova visione della bellezza

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Non solo prodotti, campagne pubblicitarie, vlogger e influencer ma opere d’arte che parlano di bellezza e della sua evoluzione nel tempo dagli albori della storia a oggi, con commenti di cinque scrittori e critici d’arte. Il nuovo account Instagram di Gucci promette di far parlare molto

“Guided by creative director #AlessandroMichele’s vision of beauty, @gucci introduces the #GucciBeauty instagram account.”. Con questo primo commento è stato lanciato @guccibeauty, il nuovo account Instagram di Gucci Beauty, che fin dai primi 24 post promette di compiere un passo avanti nel panorama social perché diverso da qualunque account di bellezza e perché offre una visione completamente nuova della stessa. “Guidato dalla visione del bello del direttore creativo Alessandro Michele“, che ci ha abituati a vedere non solo la moda, ma anche il beauty da una nuova prospettiva, il nuovo account racconta la bellezza nella sua globalità attraverso immagini artistiche. Un’operazione lanciata di recente da un altro account Instagram, @thehairhistorian, che attraverso dipinti, xilografie e fotografie di street style intende parlare del mondo capelli e offrire spunti di ispirazione agli hair dresser ma non solo. Nessun prodotto, dunque, nessun vlogger o influencer, nessuna campagna, almeno per il momento, ma opere d’arte provenienti dai più importanti musei e gallerie e collezioni private di tutto il mondo, dal Metropolitan Museum di New York alla Galleria degli Uffizi di Firenze alla Tate Modern di Londra. Ecco dunque accanto al Ritratto di Maria de’ Medici del Bronzino un’opera del 1890 del pittore Louis Anquetin, Portrait of a Woman e un’altra ancora dell’artista giapponese Hashiguchi Goyo, Donna al bagno, accanto ad altri di epoca elisabettiana, pre-raffaellita e addirittura opere risalenti a 2000 anni fa, sempre accompagnati dal commento di cinque scrittori e critici d’arte, che contestualizzano il periodo di creazione e richiamano l’attenzione su specifici aspetti legati alla bellezza di ogni quadro, come labbra rosse e capelli afro, diverse pratiche cosmetiche diffuse nel mondo, sottolineando il modo unico in cui ogni artista ha catturato dettagli come pelle e occhi. Le opere d’arte vogliono anche testimoniare come gli ideali di bellezza si siano evoluti in epoche e culture diverse: “La bellezza rappresenta un ideale di ogni luogo ed epoca, uno stile che l’artista sentiva valeva la pena di preservare. A volte significava colletti alti, come nell’Inghilterra elisabettiana, ma può anche essere una semplice camicia da donna in un ritratto del 1876 del pittore Felipe Santiago Gutierrez, uno dei primi artisti messicani internazionali”. Oltre a questo, però, la promessa è che l’account verrà utilizzato anche per lanciare e mostrare i nuovi prodotti make up e profumi, le foto di sfilata e collaborazioni speciali con artisti e nuovi talenti. Aspettavamo da un po’ il tocco magico di Alessandro Michele in ambito beauty e in particolare su tutto il comparto make up, lanciato nel 2014 dall’allora direttore Frida Giannini con la consulenza della make up artist Path McGrath. Anche se l’impronta del nuovo direttore artistico si è già vista sui profumi, con il lancio di Bloom nel 2017 cui Michele ha partecipato attivamente anche per la campagna pubblicitaria, una visione onirica rimarcata poi nel 2018 con Bloom Acqua di Fiori, quando Gucci per la prima volta ha unito il mondo dell’arte e della bellezza con una campagna per i social media (#AcquadiFiori e #InBloom ) tutta al femminile incentrata sui temi dell’amicizia fra donne e della metamorfosi a cui ogni ragazza va incontro diventando donna e scoprendo la propria personalità. Il tutto raccontato attraverso immagini, disegni, poesie e frasi di 15 artiste donne che hanno saputo esprimere idee e sentimenti attraverso gli elementi tipici di Gucci Blom Acqua di Fiori, dal flacone con il motivo Herbarium agli ingredienti. Se il nuovo @guccibeauty, dunque, è un preludio a un intervento anche nel make up… ci aspettiamo grandi cose!

Maria Maccari, Repubblica