“Sono tornato poco fa dalla stazione Garibaldi dei carabinieri – ha scritto nella tarda serata di ieri Nascimbeni – che ringrazio per tutto quello che hanno fatto e per il loro garbo la loro umanità e per come stanno svolgendo il loro lavoro e le indagini (uno di loro in casa mia ha riempito la ciotola di acqua fresca al mio cane, gesto in certi momenti che non si scorda)”. Uno dei due aggressori, secondo quanto riferisce il cronista l’avrebbe aggredito sulla porta di casa. “Mi ha tirato una coltellata al viso – racconta Nascimbeni – che per reazione istintiva ho parato con un braccio che ovviamente ha un taglio non grave. Non grave davvero”.
“Se ne sono scappati via dicendomi ‘sporco comunista di merda’. Mi sono chiuso in casa. Mi sono ripigliato un po’ – ha raccontato ancora – e chiamato i carabinieri (e ne sono arrivati tanti) ed è arrivata una ambulanza. Una paramedica mi ha medicato e poi sono andato con i CC in caserma e ci sono rimasto fino a poco fa”.
Nascimbeni ha poi ringraziato quanti gli sono stati vicini immediatamente dopo l’accaduto, a partire dal gruppo dei Sentinelli di Milano fino all’Anpi. “Non mi aspettavo una cosa del genere – ha commentato ancora -. Una violenza del genere contro un giornalista, uno scrittore, un cantautore, per le sue idee. Mi sono spaventato e parecchio. Me la sono vista brutta. Ma mi è andata tutto sommato bene”, ha scritto, per poi concludere il post con “ora e sempre Resistenza”.
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