Presentata a Milano una ricerca sulla nuova identità sessuale maschile. La metà dei maschi ha avuto una défaillance sessuale almeno una volta nella vita
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• LA NUOVA IDENTITÀ SESSUALE MASCHILE
La ricerca, che è stata condotta su un campione di 1000 uomini tra i 35 e i 70 anni, traccia il quadro di un maschio in evoluzione, che comincia ad accettare una donna sempre più emancipata e indipendente, e ad apprezzarne i benefici. “A 50 anni dalla rivoluzione sessuale – ha commentato Emmanuele A. Jannini, ordinario di Endocrinologia e sessuologia medica dell’università Tor Vergata di Roma – il maschio ha finalmente intrapreso una metamorfosi, che per molti è già diventata una vera e propria trasformazione antropologica; la presa di consapevolezza del ruolo della donna, più intraprendente e autorevole del passato, lo ha portato a dare maggiore valore al piacere di lei, che diventa spesso prioritario rispetto al proprio”.
• GENTILEZZA, COCCOLE E SESSUALITÀ
Per l’uomo moderno essere gentile, affettuoso, amorevole e rispettoso pesa decisamente più che essere passionale e dare sicurezza (45% vs 12). Per l’88% degli uomini il sesso rimane una componente centrale della vita. Il 47% dichiara di avere rapporti due o più volte la settimana (il 67 una o più volte la settimana), mentre il 64% è alla costante scoperta di informazioni sulla sessualità, che vengono ricercate prevalentemente sul web (80%).
• PROBLEMI SOTTO LE LENZUOLA
Ma non è tutto rose e fiori. Il 51% degli intervistati ha avuto problemi di erezione almeno una volta nella vita, mentre per il 13% si tratta di un problema che si presenta in maniera intermittente o cronica (da una volta su quattro a ogni rapporto). Di coloro che hanno il problema, il 17% ha tra i 35 e i 45 anni. Come vive l’uomo la sua défaillance? Delusione, imbarazzo, preoccupazione e frustrazione sono le emozioni più frequenti. Ancora una buona fetta degli uomini che vive il problema in maniera significativa lo attribuisce a cause di natura psicologica (34%) e il 36% non ne parla con nessuno.
• L’EVOLUZIONE DEL SILDENAFIL
Il 59% degli intervistati, però, dichiara di non avere nessun problema a far sapere alla partner che prende un farmaco per i problemi di erezione. Il sildenafil, la prima pillola per l’erezione, ha rappresentato, giusto 20 anni fa, una vera rivoluzione. “La cosa sorprendente – spiega Jannini – è che questa molecola, cui presto si sono accompagnati tadalafil, vardenafil e avanafil, non è mai invecchiata. Semmai si è trasformata, seguendo i bisogni della coppia. Se i maschi hanno ancora bisogno di discrezione quando assumono una medicina per l’erezione è un po’ perché sessualità fa sempre rima con intimità, anche nel trattamento farmacologico, e un po’ perché le donne, in questi 20 anni, non hanno per nulla fatto pace con una medicina che continuano troppo spesso a vivere come una sconfitta del loro sex appeal. Ed ecco, assieme a quella del maschio, la metamorfosi del sildenafil: un film orodispersibile che si tiene nel portafoglio. Una medicina travestita da ‘ticket to love'”.
• LA CAMPAGNA TICKET TO LOVE E IL DIGITAL CONTEST
Per aumentare la sensibilizzazione della coppia su questi temi è stata ideata la campagna Ticket to Love – 500 scuse per invitarti a fare l’amore, dedicata al benessere sessuale maschile. Compilando un apposito form sul sito gli utenti del web hanno potuto cimentarsi proponendo le loro scuse e concorrendo così alla vincita di un premio d’eccezione: un viaggio in coppia a New York per visitare il Museum of Sex, esperienza culturale che attraverso l’arte e la tecnologia porta a conoscere il sesso in tutte le sue più diverse forme, e un tour personalizzato nelle location cinematografiche dei più famosi film d’amore della Grande Mela. La scusa vincitrice è stata quella di Monica A. che ha scritto: Mio caro “Ufficiale e gentiluomo” rapiscimi, portami “Via col vento”, “Cantando sotto la pioggia”, dandomi “50 volte il primo bacio” e facendomi volare per un “Ultimo tango a Parigi” per poi portarmi in “Autumn in New York” a visitare “Manhattan”. Vorrei che mi invitassi ad una “Dirty dancing” per creare “Qualcosa di travolgente” nella tua “Beautiful mind”: roba da far diventare viola tutte le “Sfumature di grigio, rosso e nero” e un po’ di “Paprika” per il nostro incontro. E dopo “Nove settimane e mezzo” di “Benedetta follia” degustando una “American Pie”, salutandoci diremo: “Harry ti presento Sally”.
Irma D’Aria, Repubblica.it