Levi’s, arriva l’innovazione del laser

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Oscar Gonzalez, presidente dell’azienda, garantisce: «Indirizzeremo i lavoratori su altri processi». L’azienda punta a velocizzare i processi e risparmiare sui costi: un laser può ottenere il cosiddetto effetto vintage in 90 secondi, l’uomo invece, impiega 7-8 minuti

Jeans con buchi, sfilacciature e sbiadimenti del tessuto: un laser può ottenere il cosiddetto effetto «vintage» in 90 secondi. L’uomo invece, con la lavorazione manuale, impiega ben 7-8 minuti. Levi Strauss – l’azienda che più di un secolo fa ha inventato i blue jeans – sarebbe pronta a rivoluzionare la produzione del tessuto. Come? Introducendo il laser al posto degli operai. La società, secondo quanto riportato dal Financial Times, sta per introdurre nel processo di lavorazione l’utilizzo del laser al posto della lavorazione manuale che l’azienda punta a dismettere entro il 2020. L’amministratore delegato di Levi’s Chip Bergh ha però assicurato che nessuno rimarrà a casa: «Il nostro obiettivo era quello di affrontare due principali sfide del settore, essere in grado di rispondere rapidamente alle tendenze dei consumatori che cambiano velocemente e rendere più sostenibile il processo di produzione». Due le indicazioni seguite: «velocità e sostenibilità senza compromettere l’autenticità», ha aggiunto Bergh. La nuova tecnologia dimezzerà il ciclo di produzione e distribuzione consentendo alla società di accumulare meno capi che poi dovrà vendere a prezzi scontati a fine stagione. «Indirizzeremo i lavoratori su altri processi» ha spiegato Oscar Gonzalez, presidente del gruppo.

I jeans saranno disponibili nei negozi in tre mesi dall’avvio della lavorazione e in più il numero di sostanze chimiche utilizzate nella produzione scenderà a poche decine dalle oltre 1.000 impiegate nella lavorazione a mano. L’azienda messicana Apparel International, fornitore di tessuto, ha già cominciato a testare la tecnologia. Attualmente, circa il 15% dei 4.500 dipendenti della fabbrica di TorreA3n (in Messico) ad esempio lavora alla rifinitura manuale. Si prevede che questo numero cali sensibilmente con l’uso dei laser. Levi’s ha stabilimenti in Polonia e Sudafrica ma ha fornitori sparsi in tutto il mondo e solo una piccola parte negli Stati Uniti, dove non intende spostare la sua produzione. L’azienda nel 2017 ha avuto un fatturato annuo di 4,9 miliardi di dollari, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente ma negli ultimi anni ha dovuto far fronte alla concorrenza sfrenata di marchi del fast fashion come H&M e Zara. Velocizzare insomma la produzione, è il tentativo del gruppo di stare al passo con i tempi e battere la concorrenza, riducendo i costi e rendendo i capi disponibili nei negozi in un più breve lasso di tempo.

Corinna De Cesare, Corriere della Sera