“La fusione fra Havas e Vivendi si completerà entro due settimane, una volta ottenuto il via libera degli antitrust di Usa e Russia”.
Lo ha annunciato ieri a Cannes Yannick Bolloré, chairman e ceo di Havas Group in occasione dell’incontro ‘Shaping the future together’, durante il quale, affiancato dal ceo di Vivendi e presidente di Telecom Italia Arnaud de Puyfontaine, ha dato qualche anticipazione sulla prossima integrazione fra i due Gruppi.
“Gli strumenti digitali – ha detto – hanno trasformato quello che siamo, ma la creatività non è mai stata importante quanto oggi”.
E su questo fronte i cugini di Vivendi, che presto diventeranno fratelli, portano in dote grandi brand dell’intrattenimento come Universal Music, Canal+, Gameloft e Dailymotion.
“Abbiamo posto le fondamenta di questa operazione tre anni fa – ha ricordato de Puyfontaine -. Nel cuore dei progetto ci sono media, content, entertainment, tech, data, tlc. L’obiettivo è diventare la più grande società del settore”.
E poi ha aggiunto in italiano: “Il meglio deve ancora venire…”.
All’appuntamento, a rappresentare la grande galassia dell’intrattenimento, è intervenuto anche Lucian Grainge, ceo e chairman Universal Music Group, che ha messo in evidenza i punti di contatto fra mondo della comunicazione e musica: “Da questa integrazione ci saranno vantaggi reciproci. Noi abbiamo un catalogo di grandi nomi, ma il nostro futuro sono gli artisti di domani e per farli conoscere abbiamo bisogno dei social network e della comunicazione digitale”.
Allo stesso tempo la musica può essere un volano per i progetti di comunicazione dei brand. In questo senso lo stesso de Puyfontaine, giocando in casa, ha voluto citare come esempio la campagna del ballerino di Tim.
E ha aggiunto: “Insieme possiamo portare un’innovativa proposta al mercato e ai clienti. I contenuti fanno la differenza e noi vogliamo creare un’offerta di alta qualità. È una formula vincente”.
Il manager, a margine, ha parlato anche della prossima nascita di Vivendi Italia (rispondendo con un no comment sul caso Mediaset): “Sarà un centro di produzione di contenuti di intrattenimento: cinema, musica, promozione di giovani talenti, serie tv, ma anche formati brevi per mobile. Vogliamo dar vita a una proposta europea in grado di competere a livello globale”.
di Andrea Crocioni P.I.