In Irlanda le multinazionali escogitano nuovi meccanismi per ridurre ulteriormente il carico fiscale. Dalla chiusura del «Double Irish» ora si passa al «Single Malt», come definito dal quotidiano irlandese Irish Times. Un gioco di parole che indica il rapporto tra il paese della Guinnes e l’isola di Malta. Infatti, un nuovo studio presentato da Christian Aid, agenzia che promuove la battaglia contro la povertà, rivela come le multinazionali adottino un meccanismo che permette il trasferimento dei profitti in paesi con cui l’Irlanda ha concluso trattati contro la doppia tassazione e che prevedono imposte ridotte sulle società. Questi paesi (l’Irlanda ha concluso accordi con 73 paesi) includono per l’appunto Malta e tra gli altri anche gli Emirati Arabi Uniti. Secondo lo studio, il nuovo meccanismo approfitta della rinuncia, da parte dell’Irlanda, di applicare l’articolo 12 dello strumento multilaterale dell’Ocse che proibisce il trasferimento delle responsabilità fiscali ad altre giurisdizioni. Quattro sarebbero le multinazionali che utilizzano il meccanismo, secondo lo studio dell’organizzazione, tra queste sono presenti Microsoft e la casa farmaceutica Allergan. Quest’ultima ha stabilito strutture tra l’Irlanda e Malta, mentre prima del 2015, per utilizzare il Double Irish, disponeva di sussidiarie tra l’Irlanda e la Bermuda. «Non era intenzione del governo creare vuoti legislativi al fine di creare nuove opportunità di pianificazione fiscale» afferma il ministro delle finanze Paschal Donohoe. «Il governo prenderà in esame la pratica in dettaglio per verificare gli effetti in Irlanda e a Malta». Il Single Malt avrebbe lo stesso effetto del cosiddetto Double Irish che permetteva il trasferimento dei ricavi in paradisi fiscali caraibici ma chiuso nel 2015 a causa della pressione internazionale sul governo di Dublino. A seguito della denuncia, le regole della residenza fiscale sono state aggiornate in modo da far si che le imprese con sede legale siano allo stesso tempo necessariamente fiscalmente residenti. Alla pratica del Double Irish, si combinava il cosiddetto Dutch Sandwich, attraverso i quali le società trasferivano i profitti da una sussidiaria irlandese ad una olandese, e infine venivano trasferiti di nuovo ad una azienda irlandese con la propria residenza fiscale in un paradiso fiscale. Questo ha consentito drastici risparmi fiscali che sono terminati nel 2015, ma che continueranno a dare benefici sino al 2020.
Matteo Rizzi, ItaliaOggi