Vino/ L’export italiano in Usa si è fermato

Il warning lanciato da Lucio Caputo, presidente dell’Italian wine & food institute: “il vino italiano segna il passo proprio in una fase di espansione del mercato”

Allarme export di vino italiano in Usa. “Siamo fermi sia in quantità che valore” è il warning lanciato da Lucio Caputo, presidente di Iwfi, italian wine & food institute, preoccupato perché questa brusca frenata è ancor più grave in quanto avviene in un mercato in espansione. Nei primi sette mesi dell’anno, le vendite di vino in Usa sono cresciuto del +9,3% in quantità e e del + 6,7% in valore, trend che vedono la Francia prima a migliorare le sue posizioni con un incremento del 19,9% in quantità e del 20,1% in valore.

L’Italia, per il momento, continua a mantenere il primo posto fra i principali fornitori del mercato Usa ma ha perso alcuni punti nella sua quota di mercato dei vini importati, mentre i principali concorrenti riducono la distanza. “È arrivato il momento- sottolinea Caputo – di porre fine a tutte le inutili e controproducenti iniziative che da varie parti vengono condotte sul mercato USA e concentrarsi su un serio, coordinato, valido e professionalmente condotto programma promozionale che abbia come obbiettivo principale quello di far aumentare la domanda
di vini italiani, attualmente in fase di stasi. Se non si procederà in tale direzione si rischia di perdere la posizione dominante fin ora avuta sul mercato americano ed imboccare una spirale negativa che sarà poi difficile bloccare ed invertire”.

Secondo la nota dell’Iwfi, le esportazioni vinicole italiane sono ammontate, nei primi sette mesi dell’anno in corso, a 1.497.710 ettolitri per un valore di 779 milioni di dollari e 91mila,  contro  1.501.130 ettolitri, per un valore di 779 milioni di dollari e 179mila del corrispondente periodo dello scorso anno.

Paola Jadeluca, Repubblica.it

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