«Abbiamo accertato mancati pagamenti al fisco per 50 milioni di euro» dice Nicola Zupo della Polizia Postale. Avviate le procedure per oscurare i siti
Come fanno certi siti di ecommerce a vendere smartphone online con sconti del 20-30% (e anche più) rispetto ai prezzi di listino dei produttori, quelli applicati dalle catene di elettronica? Com’è possibile che avvenga anche per modelli appena usciti, in un settore in cui i margini di guadagno sono molto bassi? Qualcosa di più sui meccanismi di certi «superprezzi» lo rivela l’indagine della Polizia e dell’ufficio delle Dogane di Roma. Un’operazione che ha portato a 18 ordinanze di custodia cautelare, di cui 10 già eseguite, nei confronti di altrettanti soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale. I soggetti in questione operavano attraverso siti (Stockisti.com e Console Planet) molto noti agli appassionati, oltre che segnalati di frequente su siti e blog specializzati in tecnologia.
I due siti (s)vendevano smartphone, televisori, consolle e videogiochi a prezzi concorrenziali grazie alla sistematica evasione dell’Iva, permettendo sconti del 20% e oltre. I «superprezzi» permettevano così di far concorrenza anche ai colossi del mercato online. «Gli accertamenti hanno consentito di accertare un’evasione di oltre 50 milioni, una cifra rilevante» ci ha detto al telefono Nicola Zupo, primo dirigente della Polizia Postale e dirigente compartimento polizia postale e delle Telecomunicazioni del Lazio. «Abbiamo avviato le procedure – aggiunge Zupo – per oscurare i siti in questione».
Società maltese
Gli investigatori della Polizia Postale e degli uomini dell’ufficio delle Dogane hanno anche scoperto che la società maltese che gestiva il sito ha operato dal 2012 nominando ogni anno una diversa società concessionaria esclusiva per l’Italia che, in realtà, era una via di mezzo tra una società «cartiera» e una scatola vuota che aveva l’unico scopo di rendere difficili i controlli dell’amministrazione fiscale italiana. Compito, questo, svolto con modalità diverse da tre commercialisti e un collaborare fiscale. La Polizia Postale sta ora procedendo ad oscurare i siti dove venivano commercializzati i prodotti che aveva un volume di affari di oltre 250 milioni.
Cosa rischiano i clienti: acquisti e garanzia
Ma che cosa rischiano i clienti che hanno ordini in sospeso? «Non abbiamo sequestrato l’azienda – ha puntualizzato all’Agi Nicola Zupo- ma fatto oscurare il sito. Per cui chi ha già fatto un ordine lo vedrà evaso regolarmente». Da un punto di vista tecnico il sito non è stato chiuso ma le autorità italiane hanno provveduto a «offuscare» i Dns. Per poter accedere ai due siti in questione (ad esempio per scaricare le fatture di acquisti già concludi) bisogna cambiare i Dns, inserendo ad esempio quelli di OpenDns o quelli di Google.
Diversa la questione della garanzia dei prodotti: si rischia di perderla, soprattutto per prodotti con garanzia europea e non italiana, come spiega questo articolo di DDay.it.
Il Corriere della Sera