E per la seconda volta in una settimana si riaccende il conflitto tra l’Organizzazione delle Nazioni Unite e Israele. Il governo israeliano: “Negata la connessione con l’ebraismo, questa decisione è una sozzura morale”
Unesco e israele, il braccio di ferro continua. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura manderà lo stato ebraico su tutte le furie per la seconda volta in meno di una settimana: ha approvato una mozione presentata dai palestinesi per inserire la Tomba dei patriarchi nella città vecchia di Hebron – in Cisgiordania – tra i patrimoni dell’umanità palestinesi.
La commissione patrimoni dell’umanità dell’agenzia delle Nazioni Unite, al momento riunita a Cracovia, in Polonia, si è pronunviata sulla proposta oggi, tre giorni dopo aver approvato una risoluzione che denuncia l’attività di Israele nella città vecchia a Gerusalemme.
Martedì la commissione patrimoni dell’umanità ha approvato la mozione su Gerusalemme con dieci voti favorevoli e tre contrari, con otto astensioni.
La Tomba dei patriarchi diventa così il terzo sito culturale nella “lista dei patrimoni dell’umanità in pericolo” dell’Unesco registrato nello stato della Palestina.
La Tomba dei Patriarchi, secondo luogo santo dell’ebraismo, è il sepolcro di Abramo, Isacco e Giacobbe. La Tomba è posto di devozione anche per i musulmani che lo chiamano ‘Santuario di Abramò o ‘Moschea di Abramo’. Israele – che ha sempre rivendicato le millenarie connessioni dell’ebraismo con la Tomba dei Patriarchi dove accorrono numerosi i fedeli ebrei – aveva chiesto il voto segreto sulla Risoluzione, ma questo non è stato attuato. L’autorità palestinese ha definito Un “successo” il voto dell’Unesco che dichiara la città vecchia di hebron in cisgiordania, “zona protetta” in quanto sito “di un valore universale eccezionale”. Questo voto è “un successo nella battaglia diplomatica condotta dai palestinesi su tutti i fronti nonostante le pressioni israeliane e americane”, si è felicitato il ministero degli esteri in un comunicato.
Il ministero degli Esteri Israeliano ha definito una “sozzura morale” la decisione dell’Unesco di iscrivere la città di Hebron sulla lista del patrimonio mondiale affermando che in questo modo nega la storia ebraica della città situata in Cisgiordania.
“La decisione dell’Unesco su Hebron e la Tomba dei patriarchi è una sozzura morale. Questa organizzazione senza importanza promuove il falso storico. Vergogna all’Unesco”, ha scritto su Twitter poco dopo il voto il portavoce del ministero, Emmanuel Nahshon.
Anche il ministro della difesa Avidgor Lieberman ha bollato su twitter il voto definendo l’Unesco “un’organizzazione politica, imbarazzante e antisemita”. Stessa condanna da parte del ministro dell’educazione Naftlai Bennett secondo cui “è sconfortante e vergognoso che l’Unesco neghi la storia e distorca la realtà, servendo coloro che cercano di cancellare lo stato ebraico”.
“Israele non riprenderà la sua collaborazione con l’Unesco – ha aggiunto – finché questa organizzazione resta uno strumento politico invece che professionale”.
Il Corriere della Sera