Aerei, dopo Roma tocca a Bergamo. Ryanair lancia i voli in connessione

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La più grande compagnia low cost d’Europa estende i collegamenti. Si parte con 25 rotte «che diventeranno 300». Vanno avanti i piani per i voli intercontinentali

Dopo Roma Fiumicino tocca a Bergamo Orio al Serio, di fatto il loro scalo più importante dell’Europa continentale. Ryanair — la seconda compagnia low cost più grande del mondo e la prima in Europa (anche per passeggeri) — ha annunciato dal 3 luglio l’introduzione dei voli in coincidenza dall’aeroporto lombardo: una volta sul sito si potranno prenotare i voli in coincidenza su un numero iniziale di 25 rotte che dovrebbero diventare 300. «I primi collegamenti in coincidenza saranno da/per Alicante, Atene, Barcellona, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Corfù, Ibiza, Lanzarote, Lamezia, Madrid, Malaga, Malta, Napoli, Palermo, Pescara, Trapani, Valencia e Saragozza via Milano Bergamo», fa sapere la compagnia irlandese.

Come funziona

Ma come avviene, tecnicamente, questo passaggio? Al volo in coincidenza si accede transitando dall’area «airside» senza dover passare a quella «landside», cioè senza uscire e poi effettuare tutti i controlli del caso. Esattamente come avviene nei voli di lungo raggio con una fermata intermedia. E il bagaglio? Si imbarca sul primo volo «e si ritira una volta arrivati alla destinazione finale». Infatti, chiarisce Ryanair, «il bagaglio imbarcato verrà automaticamente trasferito sul volo in coincidenza». Per avere un’idea degli investimenti sull’aeroporto bergamasco: nel mese di marzo — emerge dal database di FlightGlobal — Ryanair ha messo a disposizione nel solo impianto di Orio qualcosa come 436.779 sedili in partenza. In tutto il 2017 saranno 5,78 milioni. Barcellona, la diretta concorrente sulla terraferma europea, è al secondo posto con 3,99 milioni di posti.

Il lungo raggio

«Il nostro sito ryanair.com, il più visitato al mondo tra i siti web di compagnie aeree, ospita anche 20 destinazioni a lungo raggio operate da Air Europa verso il Nord e il Sud America», ha spiegato durante la conferenza stampa a Bergamo David O’Brien, Chief commercial officer del vettore low cost. «Stiamo continuando a dialogare con Aer Lingus, Norwegian e altri possibili partner per lanciare entro l’anno possibili voli in coincidenza con queste compagnie». «La partnership avviata 15 anni fa si dimostra vincente sia sotto l’aspetto operativo che per quanto concerne l’offerta delle destinazioni e gli indici di puntualità dei voli», ha aggiunto Emilio Bellingardi, direttore generale di Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Orio al Serio.

Il capitolo Alitalia

Un altro capitolo importante per Ryanair è Alitalia. Il vettore irlandese è tra le 33 società che ha inviato una manifestazione di interesse. Certo, ha specificato che non è interessata a comprarla — né a pezzi, né in blocco —, ma si è offerta di aiutare l’ex compagnia di bandiera ad «alimentare» i suoi voli di lungo raggio, il segmento di viaggio più remunerativo. «Il nostro unico obiettivo sarà quello di proteggere gli interessi nostri e di Alitalia», ha chiarito O’Brien. Che poi ha lanciato anche una frecciatina alle rivali tradizionali. «Non so quanto sia stato fatto precedentemente per salvare Alitalia — ha aggiunto O’Brien —, ma quello che so per certo è che non dobbiamo proteggere Monaco o altri scali o Stati: noi siamo primi in Italia e il nostro progetto è creare sinergie con Alitalia, che continua ad avere notevoli potenzialità». Una cosa è certa per il Chief commercial officer di Ryanair: «Al termine di tutto l’iter ci troveremo di fronte ad una Alitalia molto diversa da prima: in realtà sta già cambiando ora, con il lavoro dei tre commissari».

Nuovi aerei

Intanto martedì, in occasione del Paris Air Show, Ryanair ha annunciato l’acquisto di ulteriori dieci Boeing 737 Max 200 (cinque disponibili dalla prima metà del 2019, mentre gli altri cinque nei primi sei mesi del 2020). L’ordine — del valore di 1,1 miliardi di dollari secondo il listino corrente — si aggiunge a quello già effettuato di 100 B737 Max 200 (con opzione per altri 100) con lo scopo di aumentare il suo traffico passeggeri annuale fino a 200 milioni entro il 2024. Questo tipo di jet da un lato riducono il consumo di carburante di circa il 16% e l’emissione acustica del 40%, dall’altro offrono il 4% di posti in più (da 189 a 197 sedili) consentendo alla compagnia di avere più possibilità di ridurre le tariffe.

Leonard Berberi, Il Corriere della Sera