Il nostro viaggio tra le aziende che investono
L’azienda di Castel San Pietro è all’inizio di un piano di sviluppo,
ha già assunto 100 persone in un anno
e prevede di costruire un nuovo stabilimento.
“Ma li cerchiamo da 110 e lode”
Sono alla ricerca «disperata», dicono i manager, di oltre 150 persone da assumere nel giro di tre anni. E ne hanno già assunte un centinaio l’anno scorso, anche se sono molto esigenti, visto che cercano laureati con 110 e lode. Perché alla Teko Telecom, azienda di telecomunicazioni di Castel San Pietro, sono all’inizio di un ampliamento notevole delle attività, per cui la casa madre, l’americana Jma, ha deciso di investire qui in Italia (e non negli Stati Uniti) per sviluppare e produrre nuovi sistemi di trasmissione veloce dei dati sui cellulari.
Nuove assunzioni. Si tratta di in progetto riservato di cui non parlano volentieri, ma con cui la Teko ha partecipato e superato un bando della Regione per favorire investimenti in tecnologia che prevedono la creazione di nuovi posti di lavoro, assieme ad aziende come Lamborghini e Yoox. Il loro progetto è uno di quelli che prevede più assunzioni, circa 260 nei quattro anni del piano, che prevede anche un investimento fra i 13 e i 15 milioni di euro per l’acquisto di un’area già individuata, sempre a Castel San Pietro, dove trasferire e ampliare le attività con uno stabilimento da 13mila metri quadri. La partenza dei lavori, al netto della burocrazia, è prevista a gennaio 2018.
Da Isoradio a San Siro. La Teko Telecom produce antenne e ripetitori per la trasmissione di dati. Sono quelli che da oltre 25 anni portano il segnale di Isoradio nelle gallerie delle autostrade, ma sono anche quelli cui è affidato il buon funzionamento dei telefoni cellulari in grandi spazi dove si concentrano migliaia di persone per evitare “ingorghi” sulle linee, come la stazione dell’Alta Velocità di Bologna, lo stadio di San Siro, lo Juventus Stadium, lo stadio del Tottenham o il circuito di Indianapolis. Ora però vogliono continuare su strade nuove, in particolare nella trasmissione dati sui cellulari, per progettare un’evoluzione del sistema 5G.
Una crescita veloce. “Nel 2013 avevamo 39 dipendenti – racconta l’ad Remo Ricci –. Alla fine del 2016 (la Jma è subentrata nel 2013) siamo diventati 151 in Italia, più altri 19 negli Stati Uniti. Tra 2016 e 2017 abbiamo assunto circa 100 persone per questo nuovo progetto, di cui la maggior parte nella ricerca e sviluppo. Ne restano altre 150 da assumere entro il 2020”. Le figure ricercate sono principalmente ingegneri elettronici, informatici e delle telecomunicazioni, cui viene offerta in genere l’assunzione diretta in Teko con apprendistato o a posto indeterminato. L’azienda, però, è molto esigente: “Siamo alla ricerca disperata di laureati con o senza esperienza nel mondo del lavoro, ma li cerchiamo con un voto di laurea di 110 e lode – continua Ricci –. Abbiamo bisogno di giovani capaci che abbiano voglia di fare ricerca applicata e che sappiano lavorare in squadra. Tra quelli che abbiamo già assunto ci sono anche molti italiani che hanno deciso di tornare dall’estero”.
Marco Bettazzi, la Repubblica